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“Delmastro non poteva non sapere che quelle informazioni erano segrete”

Rese note le motivazioni della sentenza che in primo grado ha condannato il sottosegretario biellese a 8 mesi per il “caso Cospito”

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Andrea Delmastro condannato a otto mesi di carcere

Sono state rese note le motivazioni della sentenza che ha portato alla condanna di Andrea Delmastro a 8 mesi in primo grado. Condanna contro la quale il membro del governo ricorrerà in appello.

Delmastro, diffuse le motivazioni della sentenza di condanna per il caso Cospito. “Non poteva non sapere”

Dalle motivazioni con cui il 20 febbraio il tribunale di Roma ha condannato il sottosegretario biellese alla Giustizia per il “caso Cospito”, emerge che secondo i giudici Delmastro non poteva non sapere che quelle divulgate al collega di partito Donzelli, che poi le avrebbe utilizzate in parlamento per attaccare politicamente il Pd, erano coperte da segreto. Come riportano le diverse testate nazionali, tra le quali Fanpage, è la sintesi della sentenza in cui i giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale di Roma hanno argomentato la condanna del sottosegretario di Fdi a otto mesi di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio.

Il caso riguarda infatti la diffusione di informazioni coperte da riservatezza istituzionale sull’anarchico Alfredo Cospito, al regime di 41 bis, che Delmastro comunicò al deputato Giovanni Donzelli. Informazioni che sarebbero arrivate a Delmastro con tutti i “segnali” necessari per comprendere la riservatezza e la delicatezza delle informazioni.

Linea difensiva “priva di senso logico”

“Ritenere che l’indicazione ‘delimitata divulgazione’ potesse avere valore solo all’interno del Dap – si legge in un altro passaggio riportato da L’Espresso -, i cui componenti erano dunque tenuti alla riservatezza, e non avesse invece alcun valore all’esterno, ossia che chi aveva conoscenza della notizia o dell’informazione in ragione del suo ufficio ma quale appartenente a uffici diversi al Dap potesse liberamente divulgarla, è privo del più elementare senso logico”.

I giudici, inoltre, non hanno ritenuto credibile la linea difensiva secondo la quale la diffusione “in chiaro” delle informazioni, cioè la loro trasmissione a più persone in ambito ministeriale, ne avrebbe annullato la segretezza. “È evidente – si legge nelle 43 pagine – che all’interno di un ufficio l’informazione possa essere conosciuta da una pluralità di soggetti, ma ciò non esclude l’obbligo del segreto per chi ne viene a conoscenza in ragione del ruolo rivestito”.

La gravità sta nel “concreto pericolo per la tutela e l’efficacia della prevenzione e repressione della criminalità”

Secondo il collegio del tribunale di Roma, la gravità del comportamento di Delmastro starebbe anche nel “concreto pericolo per la tutela e l’efficacia della prevenzione e repressione della criminalità” che la divulgazione ha generato: “Il collegio ritiene che le notizie comunicate dall’imputato all’onorevole Giovanni Donzelli rientrassero e rientrino nell’ambito del segreto di ufficio e avessero la copertura penale prevista dall’articolo 326 codice penale; che la comunicazione di tali notizie abbia comportato un concreto pericolo per la tutela e l’efficacia della prevenzione e repressione della criminalità e che Delmastro non può essere ritenuto, come volevano difesa e procura, tanto leggero e superficiale da non aver considerato e non essersi reso conto della valenza e delicatezza e in definitiva della segretezza di quelle informazioni”.

Le opposizioni chiedono al ministro Nordio di riferire con urgenza in aula

Una volta venute alla luce le motivazioni della sentenza di condanna a 8 mesi, le opposizioni hanno chiesto un’informativa urgente al ministro Nordio. Ad avanzare la richiesta alla Camera sono stati i deputati di Pd, M5s, Avs e Più Europa. La minoranza chiede come dopo questa vicenda il sottosegretario biellese possa ancora essere al suo posto.

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1 Commento

1 Commento

  1. Bruno

    22 Maggio 2025 at 21:11

    se è un avvocato certo che doveva sapere ma siccome è ignorante che ignora le leggi allora è un cretino

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