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AAA Cercasi programma elettorale

I programmi sono l’ultima cosa importante, ora si punta su slogan o su post per i social. Quando e come si potranno attuare lo vedremo poi, forse mai

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I comodi vuoti di memoria. Nella 79° ricorrenza della Liberazione, nel suo discorso il sindaco Corradino ha ricordato ad una platea di persone, tra cui non si sono visti gli esponenti di Fratelli d'Italia, (suoi non tanto fedeli, alleati) che non va data per scontata la libertà.

C’era una volta l’abitudine, da parte dei candidati sindaci, di presentare un programma elettorale che illustrava i metodi per attuarlo. A dire il vero l’obbligo formale c’è ancora, ma da qualche lustro si è privato di sostanza.

Non che in passato gli elettori stessero svegli di notte per approfondire i progetti per la città, ma c’era una parvenza di rispetto nei confronti dei cittadini a cui si chiedeva la fiducia e in sede di confronto chiunque poteva opinare su questioni specifiche.

Cercasi programma elettorale

I programmi sono l’ultima cosa importante, ora si punta su slogan o su post per i social, come impone la comunicazione veloce. Quando e come si potranno attuare lo vedremo poi, forse mai. Prima ci si mette insieme, ci si annusa e poi qualcosa si sforna. L’importante è il potere. Qualche assaggio in Regione ultimamente l’abbiamo visto da ambo le parti, sulla (in)capacità di chi doveva vigilare. Ad esempio, sul vecchio ospedale la destra è divisa tra chi vorrebbe raderlo al suolo e chi invece, più nostalgico, sarebbe disposto a fare una rissa per evitare un simile sacrilegio. D’altronde tra veri camerati un confronto duro rinforza e tempra l’amicizia. Invece, sul fronte democratico, si è più cauti, decidendo di non decidere e magari un pezzo può andare giù e un altro no.
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La destra cos’ha realizzato? L’opposizione quali proposte alternative ha formulato?

Eppure, la destra il programma dovrebbe averlo definito, ovvero completare quello che è già stato realizzato. E qui arriviamo al punto: cosa è stato realizzato? Lo scenario è sotto gli occhi di tutti.

Sanità, infrastrutture, collegamenti, prospettive su quello che dovrà essere una Grande Biella o un Grande Biellese.

Sul fronte dell’opposizione si fa fatica a trovare le critiche (magari) con le proposte alternative formulate in questi anni. Definirla mite è un atto di gentilezza.

Rasentiamo il punto più basso mai toccato dal territorio

Forse rasentiamo il punto più basso che il territorio abbia mai toccato. Unire, non è mai stata la peculiarità dell’uomo bugella, ma una lacerazione ed una rassegnazione, accompagnata da una povertà di idee, come ora non la si ricorda. Davvero ci vorrebbe, e ci sono le intelligenze e tante, un po’ di buona volontà e di spirito di servizio, non di ricerca solo di basso potere, per rilanciare questa terra che ha ancora tanto da dare e che merita davvero di più. Si, una sorta di Salva Biella, che guardi lontano e che spieghi come arrivarci. AAA cercasi volontari, no perdi tempo.

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