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Opinioni

Il coraggio di quattro eroine biellesi

Pensieri e parole di Vittorio Barazzotto

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Tanti soldi, poca sanità

BIELLA  – La storia siamo noi, nessuno si senta escluso. De Gregori racconta nella sua canzone la storia fatta dalle persone, che con le proprie azioni possono cambiare il corso degli eventi, concretizzando i concetti di uguaglianza e libertà.

Il lungo lavoro di conservazione della memoria fa riemergere i nomi di persone che hanno compiuto silenziosamente gesti coraggiosi e amorevoli, come quelli di Delfina Levis, Lina Casagrande, Mary Mosca Cirvella, Gina Cova, (moglie di Angelo Cova), donne biellesi che, per il loro coraggio e forza morale, nel 2021, sono stati riconosciute dall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme “Giusti tra le nazioni” per aver salvato la famiglia Jona dallo sterminio nazista. Tra l’altro sono tra le poche donne insignite di questo riconoscimento internazionale.

Delfina Levis di Pollone, già segretaria dello Studio Sormano, Jona e Botta, fu il faro e il raccordo tra tutti gli undici componenti della famiglia Jona. Delfina nel corso della persecuzione, tra il 1943 ed il 1945, con l’aiuto delle altre donne, creò una rete di salvezza, tra la Valle Cervo, Pollone, Camburzano e Vigliano che garantì la sopravvivenza di tutta la famiglia Jona, permettendo che il loro futuro si avverasse. Delfina, terminata la guerra, divenne parte della famiglia, come zia di casa. Il coraggio di queste persone non è raccontato nei libri di scuola, ma ricordare la loro vita mantiene vivo il seme dell’impegno civile, morale ed umano per le nuove generazioni.

La storia va raccontata, perché ne siamo immersi con continuità tra ieri, oggi e domani e perché la memoria non si cancelli.

Vittorio Barazzotto

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