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Bi Roller Village, quei pattini antidoto alla pesantezza

Tra le righe di Enrico Neiretti

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BIELLA – “Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio” è il libro di Italo Calvino che raccoglie il testo di sei lezioni che lo scrittore avrebbe dovuto tenere all’università di Harvard durante l’anno accademico 1985-1986. Purtroppo Calvino morì nel 1985 e non fece in tempo a tenere le conferenze in programma. Il libro fu pubblicato postumo nel 1988.

Ogni lezione tratta un valore che Calvino considerava importante in letteratura. L’ordine segue una gerarchia decrescente, a partire dal valore che Calvino reputava fondamentale: la leggerezza. Gli altri valori, scendendo a livello di importanza, sono rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza.

C’è una frase che mi ha sempre colpito, sin dalla prima lettura che ho fatto; una frase che vado spesso a riprendere perché contiene una verità importante per me, una di quelle frasi che ti danno l’impressione di mettere ordine nei tuoi pensieri: «Nel momento in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica».

Calvino cita appunto il mito di di Perseo, l’eroe che indossa i sandali alati per decapitare la Medusa- il mostro che aveva il potere di pietrificare con lo sguardo- affidandosi appunto alla leggerezza: «si sostiene su ciò che vi è di più leggero, i venti e le nuvole…»

La lezione sulla leggerezza è entrata nella mia vita in un momento in cui stavo ridefinendo i miei valori ed il mio modo di vivere. Ho assunto questa dimensione come fondamento, ho indossato la mia particolare versione dei sandali alati e ho provato a sconfiggere lo sguardo che pietrifica.

Dunque non posso che innamorarmi di tutte le manifestazioni di leggerezza, di velocità, di grazia che incontro lungo il mio cammino.
Quando Federica Ugliengo, che è la fondatrice e l’anima dell’associazione ASD Bi Roller – Pattinaggio Biella, parlandomi del suo progetto Bi Roller Village mi ha fatto vedere alcuni video di gare in cui si vedono gli atleti planare sulla pista scivolando su quelle quattro ruote in linea lucenti e rapidissime, che paiono sconfiggere l’attrito e dare –appunto- leggerezza e levità al corpo che sorreggono, mi sono venute in mente proprio le parole di Italo Calvino.

Guardo i pattini che sfilano veloci sulla pista e ci trovo tutto: la levità, i sandali alati, la battaglia contro la Medusa e il suo sguardo che pietrifica.
Federica ha fatto proprio questo: ha cercato per i suoi figli e per sé stessa un antidoto alla pesantezza di un mondo, quello sportivo, che in certi vecchi paradigmi cerca di immobilizzare le persone in una dimensione e in una mentalità di competizione arcigna, rissosa, aggressiva.
Ha cercato dei sandali alati da indossare e ha trovato quei pattini con quelle quattro ruote in linea che frullano veloci sotto i piedi degli atleti, trasformando il peso in velocità.

Oggi la sua ricerca di leggerezza è diventata realtà. Una scuola di pattinaggio, una presenza di rilevo nelle competizioni, l’idea di un centro sportivo e culturale dove i ragazzi possano affinare la loro voglia naturale di leggerezza: il progetto Bi Roller Village appunto (potete leggere i dettagli sulle pagine social di ASD Bi Roller – Pattinaggio Biella).

E’ un disegno ambizioso questo: un tentativo di dare a Biella una pista di pattinaggio, ma anche un luogo in cui altre forme di espressione della leggerezza -l’arte, la fotografia, la musica- possano trovare spazio. Il progetto, già in fase avanzata, prevede il recupero di un capannone industriale dismesso. Anche questa a ben guardare è una battaglia eroica, un tentativo di far prevalere la leggerezza sulla pietrificazione.
Non posso che augurare a Federica di indossare ancora una volta i suoi sandali alati e di aver ragione della Medusa che vorrebbe pietrificare ogni cosa.

Noi qui a Biella questa Medusa la conosciamo bene ahimè. Ma forse quello che non abbiamo ancora ben capito è che possiamo sconfiggerla cercando la leggerezza.

 

Enrico Neiretti

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