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Biella

“Tutto ciò che vuole”, una commedia ricca di gag e colpi di scena

Una trama avvincente, tre bizzarri personaggi interpretati da quattro attori e innumerevoli momenti di spensieratezza alternati a lucide riflessioni

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tutto ciò che vuole

Una trama essenziale ed avvincente, tre bizzarri personaggi interpretati da quattro attori e innumerevoli momenti di spensieratezza alternati a lucide riflessioni.

tutto ciò che vuoleTutto questo e molto altro andrà in scena questo sabato alle ore 20:45 al teatro Sociale. Lo spettacolo presentato dalla compagnia teatrale biellese “I vagamente instabili”, fondata nel 2004 da Gigi Mosca, in collaborazione con la “Compagnia Filodrammatica Lessonese” diretta da Alessio Botta, è la traduzione e l’adattamento del testo francese “Tout ce que vous voulez” (Tutto ciò che vuole) di Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte, già autori della commedia “le Prenom” (da cui il film di successo “Cena tra amici”).

Una commedia ricca di gag e colpi di scena

Ricca di piccoli colpi di scena e di divertenti gag, la commedia, diretta dalla regia di Davide Amisano, ruota attorno al confronto/scontro tra i personaggi, ricorrendo in più ad una originale soluzione di teatro nel teatro, uno specchio che li svela arricchendo ed intrigando la trama.

La trama

tutto ciò che vuoleLucia, giovane autrice teatrale di successo (interpretata da Valeria Ubertino e da Ilaria Gariazzo) non riesce più a scrivere perché la sua vita è diventata troppo facile e agiata. Aveva sempre trovato ispirazione nelle sue precedenti sfortune, ma proprio il successo che le porta fama, denaro e un marito “di buon partito” (interpretato da Giuseppe Marrone), la portano ad una vera e propria crisi data da un blocco creativo.

Inizia così a nutrire la speranza che finalmente torni a capitarle qualcosa di brutto che la faccia sentire viva e che possa essere fonte di ispirazione per i suoi testi. Sarà l’arrivo di Thomas (interpretato da Gigi Mosca), il suo vicino “del piano di sotto”, con le sue modalità imprevedibili, a rovesciare tutti gli schemi.

Una commedia dai dialoghi garbati e intelligenti, di sottile ma continuo umorismo, sotto al quale si cela un’attenta critica di una certa società borghese contemporanea incapace di uscire da stereotipi sociali consolidati, richiamando nella struttura la scelta stilistica di Neil Simon.

Gigi Mosca: “Per la traduzione, coinvolti i ragazzi del Liceo linguistico, primi in Italia a compiere un lavoro di questo tipo sul testo in questione”

«Per la parte di traduzione – spiega Gigi Mosca -, abbiamo coinvolto i ragazzi del Liceo linguistico, che sono stati i primi in Italia a compiere un lavoro di questo tipo sul testo in questione; per loro è stata una sfida interessante: hanno compreso la difficoltà di tradurre una commedia, che rispetto ad un libro non ha il racconto con le sue parti descrittive, ma solo il parlato, nonché espressioni legate alla contemporaneità. Dopo la traduzione è stato fatto l’adattamento per renderlo più comprensibile e fruibile, senza tuttavia snaturarne il senso. Infine, è stato fondamentale confrontarci e unire le forze con l’altra compagnia; abbiamo, quindi, chiesto a Davide Amisano, già regista di altri spettacoli della Filodrammatica Lessonese, di capitanarci dall’esterno».

«Oggi – aggiunge – va molto di moda la parola contaminazione, che io non amo molto perché dà l’idea di qualcosa che è stato compromesso; in realtà ognuno ha seguito il proprio percorso teatrale e sommando le nostre esperienze diverse abbiamo realizzato un progetto comune, che ci ha permesso di crescere insieme».

Il regista: “Numero zero pronto ad aprile 2020, ma il coronavirus ha bloccato tutto”

Un lavoro di collaborazione, che vuole addizionare le risorse dei due gruppi mirando ad una produzione di alto livello nell’ambito non professionistico locale, iniziato prima dell’avvento della pandemia: «Sono stato contattato da Gigi Mosca nel 2019 – afferma il regista -; abbiamo lavorato per circa otto mesi e il 7 aprile 2020 dovevamo esordire con il numero zero a Gaglianico, ma ovviamente con l’arrivo del Coronavirus si è bloccato tutto. Nei due anni successivi siamo rimasti in attesa di capire quando avremmo potuto riprendere e non appena si è aperta una finestra ne abbiamo approfittato. Nel frattempo abbiamo apportato modifiche e tagli al testo che altrimenti sarebbe durato circa due ore».

“Una commedia che racconta cose serie in modo leggero e viceversa”

tutto ciò che vuole«Uno degli aspetti che rende questa commedia molto interessante è il fatto di raccontare cose serie in modo leggero e viceversa – afferma Gigi Mosca -; il teatro, a mio avviso, rappresenta un momento in cui è possibile riflettere in modo leggero su quella che in fondo è la vita. L’ironia, che nel caso di questo spettacolo non è mai grossolana o volgare, permette al pubblico di comprendere e riconoscersi meglio in tutte quelle buffe caratteristiche che appartengono all’essere umano, ed è un modo per avvicinare le persone al teatro con più facilità, evitando testi troppo impegnati che a volte rischiano di essere autoreferenziali. Ciò non significa prediligere la superficialità: ho sempre scelto di mettere in scena testi di autori con una consolidata esperienza perché ritengo che possano insegnare qualcosa di importante, nell’ottica di una crescita comune, del pubblico e di noi attori».

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