Economia
Brandamour licenzia 18 persone
Brandamour licenzia 18 persone.
Crisi
Il gruppo tessile biellese Brandamour ha annunciato il licenziamento di 18 dei 107 dipendenti dello stabilimento ex Botto Fila di Valle Mosso. La decisione è già stata comunicata ai sindacati che incontreranno l’azienda nella giornata di lunedì. Il provvedimento è giustificato da questioni di carattere economico.
«La comunicazione ci è appena arrivata – commenta il segretario dei tessili Cgil Filippo Sasso – e già la prossima settimana inizierà il confronto. Prendiamo atto che a dispetto della conclamata ripresa del settore sottolineata da numerosi indicatori di segno positivo, ci sono aziende che continuano a ridurre il personale. Poi per quanto riguarda i dipendenti della Brandamour non si può dimenticare che negli ultimi anni, in particolare dal 2013 in avanti, i dipendenti hanno dovuto già affrontare due procedure fallimentari, con tutte le conseguenze negative».
Il gruppo biellese Brandamour è una società di recente costituzione nata su iniziativa di Nicolò Caneparo e Matteo Tempia Valenta allo scopo di rilanciare marchi storici del territorio biellese, in particolare dalla acquisizione del Lanificio Fratelli Ormezzano, specializzato in tessuti di alta gamma, e della Luigi Botto, famosa per la produzione di tessuti pregiati in lana, seta e cashmere, oltre al marchio di moda maschile d’Avenza che ha vestito Gianni Agnelli, i presidenti Ronald Reagan e Vladimir Putin rimanendo nell’immaginario collettivo per il cappotto cammello indossato con il bavero rialzato da Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi. Il debutto della Brandamour era stato caratterizzato all’inizio dello scorso anno dall’inaugurazione di due showroom nelle capitali del lusso, ovvero a Milano in corso Venezia e addirittura a New York sulla Quinta Avenue.
Già lo scorso anno però si era verificato il primo intoppo con la mancata acquisizione di un altro marchio storico della moda internazionale, il biellesissimo Cerruti. Le trattative per il passaggio della proprietà sembra cosa ormai fatta ma dopo mesi di incontri l’accordo inaspettatamente non venne perfezionato lasciando spazio – la notizia è di questi giorni – a un gruppo finanziario scandinavo.
Adesso invece sul tavolo della dirigenza del gruppo Brandamour c’è la sorte di 18 dei 107 dipendenti.
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Giovanni
23 Luglio 2018 at 11:57
Sono un ex dipendente di Botto-Brandamour e volevo dire che oltre al licenziamento tutti noi aspettiamo anche i versamenti di Previmoda e di tutte le forme pensionistiche complementari. Ad oggi, nell`immobilita` dei sindacati e dell’azienda o facciamo da soli oppure aspettiamo l`ennesima procedura fallimentare causata da incompetenti del settore tessile
ermanno
23 Luglio 2018 at 12:02
matteo tempia nipote di un sinistrato famoso che licenzia gli operai