Cronaca
“Sono stato aggredito dal gestore di un locale”
“Sono un giovane biellese e vorrei raccontare quanto accadutomi a Natale”
“Sono un giovane biellese e vorrei raccontare quanto accadutomi a Natale”. Inizia così la lettera inviata da Lorenzo Fontanella, giovane biellese che ha voluto raccontare la propria versione dei fatti sull’incredibile episodio di violenza consumatosi nei pressi di un locale cittadino: “Erano quasi le 4 di mattina – scrive -. Mentre ci stavamo scambiando le ultime battute e auguri è scoppiato un litigio nel locale tra due ragazzi. Vista l’ora e lo stato di alterazione dei due, il personale ha invitato tutti (saremo stati una ventina), a uscire. Tra giovani, bene o male ci si conosce tutti e così, visto che tra i due il diverbio continuava anche all’esterno del locale, per evitare che la situazione degenerasse oltremodo, ci siamo dati tutti da fare per cercare di riportare la calma”. Stando al suo racconto, la situazione è precipitata all’improvviso: “Una volta placati gli animi tra i due ragazzi, la mia serata è proseguita in tranquillità e mi sono ancora trattenuto a parlare con alcuni conoscenti. All’improvviso il gestore del locale si è avvicinato a noi che eravamo ancora sulla pubblica via urlando e inveendo indistintamente verso tutti i presenti e, senza alcun motivo, si è avventato alle mie spalle colpendomi con un pugno sulla fronte, tanto forte, da provocarmi un vistosissimo ematoma”.
Il ragazzo racconta anche la paura e la preoccupazione che sono seguite: “Ci siamo spaventati tutti – scrive ancora -. Data la gravità della situazione alcuni amici fortunatamente sono riusciti a chiamare il 118 che è subito intervenuto. I sanitari, viste le mie gravi condizioni, mi hanno immediatamente trasportato al pronto soccorso dove, tra gli altri esami, è stata eseguita tempestivamente e per precauzione anche una Tac”. La prognosi iniziale è stata di otto giorni. “Mi è stato spiegato dai medici – aggiunge – che se quel pugno sferratomi con violenza inaudita fosse andato a segno pochissimi centimetri più in basso, colpendomi all’altezza della tempia, probabilmente oggi non potrei neanche raccontare quanto accadutomi. Si è trattato solo di pochissimi centimetri, quei pochissimi centimetri che avrebbero potuto cambiare anche il corso della mia vita”. Infine, dunque, l’appello di Fontanella affinché in tutti i locali sia garantita la sicurezza. “Spero solo che da questa spiacevole esperienza che ho vissuto in prima persona si possa trarre insegnamento – conclude -. I locali devono essere luogo di svago e spensieratezza in cui un ragazzo come me possa sentirsi tranquillo senza il timore di poter essere vittima di aggressione da alcuno né tanto meno da chi questi locali li gestisce. Forse una semplice soluzione potrebbe essere quella, già adottata da altri locali della zona, di dotarsi di personale qualificato a svolgere mansioni di sicurezza per il locale ma soprattutto per gli avventori”.
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