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Cronaca

Per Dimitri Fricano è il giorno del giudizio. Oggi la sentenza per l’omicidio di Erika Preti

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BIELLA -E’ il momento della verità, per Dimitri Fricano e per la famiglia di Questa mattina la corte d’Assise d’Appello di Sassari deciderà la sorte del giovane uomo che uccise con 57 coltellate la fidanzata durante una vacanza a San Teodoro, in Sardegna.
Nel corso dell’ultima udienza, andata in scena il 9 luglio, l’accusa, sostenuta dal procuratore generale Gabriella Pintus, ha chiesto che venga condannato anche per simulazione di reato (reato per il quale era stato assolto dal gup di Nuoro Mauro Pusceddu) e che sia confermata la pena inflittagli dalla sentenza di primo grado: trent’anni di reclusione. Una richiesta che viene condivisa anche dai genitori di Erika, costituitisi parte civile nel processo e rappresentati dall’avvocato Lorenzo Soro.
Di tutt’altro avviso il pool difensivo. Gli avvocati Alessandra Guarini e Roberto Onida, infatti, da sempre sostengono la tesi della “compromissione parziale transitoria della capacità di volere” di Dimitri al momento del delitto, uno stato mentale che ne avrebbe determinato un vizio parziale di mente. Sulla base di queste conclusioni, i difensori vorrebbero una rimodulazione della pena rispetto ai trent’anni già inflitti, oltre alle attenuanti generiche alla luce della confessione e dell’atteggiamento collaborativo di Fricano.
«Abbiamo espresso e ben argomentato le nostre tesi, così come hanno fatto i periti e i consulenti del pubblico ministero. Ora possiamo soltanto aspettare, tocca ai giudici esprimersi – ha commentato l’avvocato Guarini -. Fin dall’inizio, nel rispetto di tutti, abbiamo svolto un’azione difensiva molto articolata, soprattutto a livello di ricostruzione dei fatti, perché ci sembrava doveroso per tutti avere una risposta a una domanda fondamentale: cos’è successo esattamente quella maledetta domenica».

1 Commento

1 Commento

  1. S MARCO

    16 Luglio 2020 at 14:48

    COFERMATI 30 ANNI.
    IN UN PAESE CIVILE SAREBBE STATO CONDANNATO A MORTE

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