Cronaca
Giovane biellese assolto dall’accusa di aver guidato drogato
Assolto per lacuna investigativa un giovane ventitreenne di Ponderano. “L’alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti quali cannabinoidi”, riscontrata dagli esami delle urine effettuati dopo esser stato fermato alla guida di una Renault Clio verso l’una e mezza da una pattuglia, non è bastata come prova.
Assolto per lacuna investigativa un giovane ventitreenne di Ponderano. “L’alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti quali cannabinoidi”, riscontrata dagli esami delle urine effettuati dopo esser stato fermato alla guida di una Renault Clio verso l’una e mezza da una pattuglia, non è bastata come prova. Il solo test chimico qualitativo non costituisce una prova sufficiente per far formulare diagnosi certa d’intossicazione acuta in atto da sostanze vietate. Tramite queste analisi non si può identificare con precisione il tempo trascorso dall’assunzione della sostanza stupefacente.
Per cercare di evitare queste sentenze che si pronunciano con un’assoluzione e per evitare ingiusti ritiri di patente, da circa due-tre anni le forze dell’ordine hanno iniziato a chiedere e a ottenere il test di secondo livello da affiancare all’esame delle urine. In questo modo è possibile tracciare, nel caso di recente assunzione, i marcatori della sostanza stupefacente e dichiarare la non idoneità alla guida della persona che si trovava al volante.
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