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Chiude la “Casa dell’acqua” di Chiavazza

Costi troppo alti

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Il 15 ottobre la “Casa dell’Acqua” situata in via Milano di fronte al cimitero di Chiavazza chiuderà i battenti. A dare la notizia è la stessa società di gestione che ha motivato la decisione per ragioni economiche. «Questo distributore – si legge nel comunicato affisso dalla società di gestione – sarà dismesso a partire dal 15 ottobre 2023 a causa degli aumenti dei costi di gestione che hanno superato il valore degli incassi».

L’informativa si chiude con l’invito di scaricare entro il termine stabilito il credito delle tessere in possesso degli utenti. Inoltre, la chiusura riguarderà solo l’impianto di Chiavazza mentre le fontane pubbliche di Occhieppo, Ponderano, Sandigliano e Salussola proseguiranno la loro attività.

La Casa dell’Acqua di Chiavazza è situata negli spazi che nei decenni passati avevano ospitato lo storico peso pubblico cittadino. Di proprietà del comune, nel passato più vicino a noi il piccolo immobile è stato anche postazione bancomat della Biver Banca prima di essere immesso sul mercato quale bene pubblico da affittare.

Nel 2017 il relativo bando era stato aggiudicato all’impresa Mendizza che sabato 27 maggio di quello stesso anno aveva proceduto all’inaugurazione dell’impianto. Si trattava del secondo punto di distribuzione in città di acqua microfiltrata per il consumo domestico dopo quello aperto nei mesi precedenti al Villaggio La Marmora. La postazione distribuisce sia acqua naturale sia acqua gassata, imbottigliata direttamente dai cittadini «con benefici per l’ambiente, come l’eliminazione delle bottiglie di plastica e dei costi energetici di imbottigliamento, oltre all’eliminazione dell’acqua che circola sulle strade per il trasporto dalle sorgenti ai centri della distribuzione».

Dunque a Chiavazza niente più Casa dell’Acqua?
«Assolutamente no – afferma l’assessore al Patrimonio Silvio Tosi – Appena abbiamo ricevuto la comunicazione di cessazione del servizio da parte della società di gestione ho chiesto agli uffici competenti di preparare un nuovo bando per l’assegnazione degli spazi che saranno destinati nuovamente allo stesso tipo di attività, bando pubblico a cui potranno partecipare, ovviamente, gli attuali gestori».
Viola Borio

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1 Commento

1 Commento

  1. Giuseppe

    26 Agosto 2023 at 21:02

    vergogna! volevano trararre profitto da in bene comune! meglio mettere una fontana come una volta che non se ne trovano più a Biella

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