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Un gruppo biellese che divenne famoso: gli “Uh!”

Nacquero nel 1966, tra i vari successi parteciparono anche a “Un disco per l’estate”

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Un gruppo biellese che divenne famoso: gli “Uh!”. Prosegue il viaggio a tappe pensato per ricordare un po’ le band che negli anni conobbero e toccarono con mano la fama.

Attilio Gili (voce solista, basso), Sandro Gili (chitarra, voce), Ivo Ramella (batteria, voce) e Paolo Piscozzo (tastiere, voce). Stiamo parlando di loro: gli “Uh!”, il gruppo che negli anni ‘60 e in quelli a venire ha fatto parlare di sé.

Quattro bravi ragazzi della Biella bene che, insieme sul palco hanno dimostrato sin da subito di essere “qualcuno”. Il termine giusto che in quegli anni a Biella veniva attribuito a chi era definito fuori dal mazzo. Facce pulite e tanta buona musica da offrire al pubblico. E non solo quello laniero.

Un gruppo biellese che divenne famoso: gli “Uh!”

Nascono nel 1966 a Biella da un gruppo di amici influenzati dalla musica beat inglese e dalla musica nera americana. In particolare dal soul e dal rhythm ‘n’ blues. Dovendo individuare un nome corto e facile da ricordare ed essendo lettori di Tex Willer, mutuarono l’esclamazione Uh! proprio dal linguaggio del fumetto.

Dopo qualche apparizione locale, Vic Nocera, paroliere e impresario legato al Clan Celentano, procura loro un contratto con una piccola casa discografica torinese. La Moon Records Cedi gestita dal maestro Dell’Utri. Dopo un anno esatto ecco il primo debutto ufficiale. Le due canzoni presenti sul 45 giri sono una reinterpretazione di I’ve Been Loving You Too Long di Otis Redding (intitolata Se ci fossi tu). E una reinterpretazione di Hold on I’m coming di Sam & Dave. In entrambi i brani sono evidenti i loro gusti musicali e la potente voce di Attilio Gili.

Nello stesso anno, dopo un disco con la versione di Respect di Otis Redding intitolata “Aspetti il mio ritorno”, vengono invitati alla seconda edizione del Torneo nazionale Rapallo Davoli. Suonano come gruppo spalla durante il tour italiano degli Animals e appaiono in numerose trasmissioni televisive.

Il successo

Con il passaggio alla Kansas, etichetta con maggiori mezzi con cui Vic Nocera ha iniziato a collaborare, gli Uh! si accostano alle sonorità psichedeliche. E riescono a raggiungere un buon successo con Un lago blu, bella canzone basata sull’organo Hammond. La Rai dedica loro una trasmissione televisiva (Un quarto d’ora con gli Uh!), e Pippo Baudo li chiama come ospiti d’onore per Settevoci.

Il 1969 è l’anno della partecipazione a Un disco per l’estate con Io non ti prego, brano che riscuote un discreto successo (il disco è accreditato a Attilio e gli Uh!). Nelle incisioni successive il gruppo si stacca dalle sonorità beat e si accosta alla melodia italiana. Anche se nell’album pubblicato nel 1972 sono presenti sonorità rock. Come in Dormi qui, cover di Stay with me dei Faces (in cui la voce di Gili non sfigura al confronto con quella di Rod Stewart). Oppure in Non sono solo, cover di I am the walrus dei Beatles. O in Più nessuno al campo, vicina al progressive.

Dopo altri due 45 giri, e un 33, il gruppo abbandona l’attività in sala d’incisione e si scioglie. Paolo e Attilio proseguono con l’attività concertistica. Promuovendo progetti paralleli dei singoli musicisti (come i gruppi Melody Makers e Zip Fastener, la cui voce era quella di Attilio). Mentre Paolo fonda una band di R&B “Marshmallow” composta da undici elementi. Con i quali si diverte ritornando alla vecchia passione ed esibendosi nei locali live. E vincendo anche una selezione del “Pistoia Festival Blues” e pubblicando un CD.

Il ritorno

Con il ritorno di interesse verso il beat, la Giallo Records pubblica nel 1998 un cd che racchiude tutte le canzoni uscite su 45 giri negli anni ’60. Stimolati dall’attenzione suscitata da questo disco, gli Uh! tornano in sala d’incisione per un nuovo album, tutto costituito da inediti. Viene pubblicato l’anno successivo in concomitanza con un volume sulla storia del gruppo scritto da Giorgio Pezzana. Riprendono così nuovamente i concerti per qualche anno.

Nel 2005 li colpisce un grave lutto; muore a 62 anni all’ospedale di Biella Attilio Gili. Per ricordare l’amico, un anno dopo, i tre membri superstiti si esibiranno al Teatro Sociale di Biella. Saliranno salendo sul palco con gli occhi inumiditi dalla commozione, osservando nel buio uno spazio vuoto: quello di Attilio.
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