Se ti lasci fare pic… ti regalo un gelato

BIELLA – Un mio vecchio e purtroppo scomparso insegnante di scuola superiore, Massimino Scanzio Bais, ricordava spesso come ai tempi della sua infanzia, nelle contrade più popolari, i genitori dicessero ai figli: “Se fai il buono, domenica ti porto a vedere i ricchi che mangiano il gelato”.

Mi è ritornata alla mente questa frase apprendendo che la vigilia di Ferragosto, a Torino, all’Hub Valentino, la Regione Piemonte offrirà un gelato a tutti i giovani tra i 12 ed i 19 anni che si presenteranno per essere vaccinati.

I tempi sono cambiati, ora il gelato non saranno solo i ricchi a mangiarlo, però in quella circostanza, per averlo gratis, occorrerà farsi vaccinare. Ha la parvenza di una sorta di trappolone da luna park, che forse potrà a stento funzionare solo con i più piccini, perché oltre i dodicenni, chi si presenterà il 14 agosto in quel luogo, è perché avrà maturato la convinzione di volersi vaccinare, con o senza gelato. Io non entro nel merito, in questa sede, della diatriba tra no vax e si vax che si trascina da tempo.

Però, evitiamo di prenderci in giro, perché pensare di “comperare” il consenso di un adolescente con un gelato, oggi è così patetico tanto da sembrare offensivo. E poi, che significa circoscrivere una campagna di persuasione, per quando ridicola possa essere, ad un solo luogo nella sola città di Torino? La Regione Piemonte rappresenta Torino o tutto il distretto piemontese? Smettiamola di considerare le persone alla stregua di tanti topolini che accorrono quando sentono l’odore del formaggio.

Chi si vuole vaccinare lo ha fatto e lo farà consapevolmente, allo stesso modo di chi, altrettanto consapevolmente, non si farà vaccinare. In mezzo ci sono coloro che sono stati costretti a vaccinarsi, prescindendo dalla loro volontà, per ragioni professionali o per poter ottenere il famigerato green pass. Se qualcosa andrà storto, ora o tra qualche anno, lo Stato sarà in grado di porre rimedio all’eventuale accaduto? Possibilmente non offrendo un gelato.

Giorgio Pezzana

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