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Quelle Lamborghini mandate dal cielo

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BIELLA – E’ di alcuni giorni or sono l’immagine pubblicitaria che ha visto due bellissime auto Lamborghini azzurre esposte in piazza Cisterna, per l’occasione completamente deserta. Una bella promozione per il borgo storico del Piazzo di Biella. Poi, leggo del compiacimento di Atl, Pro Loco, palazzo Oropa e operatori turistici vari, da tempo, forse troppo, impegnati a rimirare i paradisi di Pistoletto.
Dal che ne deduco che nessuno di loro ne sapesse nulla, se non forse gli addetti comunali ai quali la casa automobilistica (da tempo affiliata alla tedesca Audi) credo abbia richiesto la necessaria autorizzazione per realizzare il servizio fotografico. Ancora una volta quindi, quasi certamente, l’opportunità di portare nel mondo uno scorcio di Biella, è da attribuirsi al caso. Si, perché proprio quelli che sono caduti dal pero, avrebbero invece dovuto essere i promotori di questo spot.
Avrebbero dovuto essere loro a cercare di coinvolgere la casa automobilistica.

Come dovrebbero cercare di interagire con tutte quelle realtà alla ricerca di paesaggi, scorci, piazze, abitazioni storiche, per la promozione dei loro prodotti. Apparire in televisione, sulle riviste specializzate, in rete, inducendo importanti marchi a scegliere gli angoli di Biella e del Biellese per le loro promozioni, è un modo formidabile per dare visibilità al territorio.
Ma per farlo occorrono gli strumenti necessari, occorre un ufficio stampa che si dedichi a tempo pieno alla promozione del Biellese, ponendo in risalto le opportunità che il territorio offre, attivando una rete di contatti in Italia ed all’estero che risultino attrattivi e realmente propositivi. Occorre un ufficio stampa che comunichi davvero e che sappia andare oltre a quell’infinità di loghi che anno dopo anno ci siamo inventati pensando che un logo possa bastare per trasformare un bel paesaggio in una meta turistica ricercata (ricordate Biella the Art of Excellence? O Biella virgola? O Nel Biellese si può?… solo per citarne alcuni).
Recentemente e altrettanto casualmente, un altro scorcio del Biellese, il ponte di Pistolesa, è stato scelto come location pubblicitaria da una nota marca di tonno in scatola. Significa che di luoghi interessanti ne possediamo e che questi potrebbero fare conoscere il Biellese in Italia e nel mondo. Ma la mentalità è purtroppo quella di un tempo, quando “Berta” filava e la “Berta” di allora erano le industrie tessili.
In quell’epoca gli imprenditori erano soliti ripetere che i tessuti biellesi non necessitavano di alcuna pubblicità, intanto gli acquirenti sarebbero venuti ugualmente. Finchè hanno smesso di venire ed ora la “Berta” non fila più. In un mondo fatto d’immagine, chi non vuole affidarsi solo al caso, non può accontentarsi di qualche sporadico passa parola. Il non capirlo accontentandosi di creare loghi spesso costosi quanto inutili, che dopo Carisio più nessuno conosce, significa essere morti ancor prima di nascere.

Giorgio Pezzana


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