Quando i leghisti Corradino, Mosca e Moscarola cantano con Nino D’angelo

Mettiamoci nei panni di un pendolare biellese che ogni giorno deve fare i conti con il problema dei treni e che ancora oggi è costretto a leggere che il tavolo di concertazione in Regione per potenziare i collegamenti ferroviari tra Biella e Torino non sta portando a nulla.

Su questo tema il PD va all’attacco, ma quando era forza di governo a palazzo Lascaris era la Lega, oggi al governo, ad attaccare gli amministratori di sinistra perché sui trasporti tra Biella e resto del mondo si era su un binario morto.

Il problema esiste da decenni, nessuno lo risolve né da destra né da sinistra, ma quando si arriva in prossimità delle elezioni (le Regionali del 2024) ecco che magicamente torna di attualità. Visto che tanto non succederà nulla neanche stavolta, chiederei ai contendenti di spararla veramente grossa sul tema treni/collegamenti: che so farci sognare per un attimo promettendo l’arrivo a Biella dello Shincansen, il treno “proiettile” giapponese (la rete ad alta velocità in Giappone esiste dal 1959!!!) che viaggia ad oltre 300 Km orari e che consentirebbe ai nostri pendolari di raggiungere Torino o Milano in un battito d’ali.

Ve lo immaginate? Per ora gli unici trenini – per grandi e piccini – che funzionano in città sono quelli che stanno collegando in questi giorni il centro con la periferia nell’ambito dell’iniziativa di CNA “Città in giro” con momenti di sport, musica e spettacolo un po’ per tutti. Un “toccasana” per Biella che per un attimo – nelle parole degli organizzatori – diventa “tutta centro storico” in un’ottica di inclusione delle varie anime (da tutto il mondo ormai) che popolano anche i nostri rioni e i nostri quartieri.

Che è tutt’altra cosa di certe “nostalgie canaglie” legate all’autonomia e alla secessione padana che di tanto in tanto riaffiorano nella mente di qualche consigliere amministratore locale, credo al solo scopo di distrarre l’attenzione dai problemi veri della gente (vedi i treni per i pendolari) che nessuno è in grado di risolvere concretamente se non a parole.

Ma ve la ricordate l’idea di padania nella mente di chi pensava che il secessionismo Nord Sud fosse la strada da perseguire per avere più benessere a casa propria a discapito della solidarietà di un intero popolo? Anche a Biella quell’idea di autonomia molto “spinta” dagli slogan roboanti quali “Roma Ladrona, la Lega non perdona” sembrò attecchire in molti esponenti di una Lega Nord che aveva all’epoca in Umberto Bossi il proprio guru da seguire anche sotto il Mucrone.

La storia, si sa, è andata per fortuna da un’altra parte: oggi alcuni esponenti politici di quella stagione politica sono al governo della città e – con un cambio di visione che stupisce ma non sorprende – non contenti di aver chiamato Gigi D’Alessio in concerto, raddoppiano il colpo annunciando la presenza nientemeno che di Nino D’Angelo, gran vizir di tutti i napoletani veraci autore di pellicole e canzoni che più made in Sud non si potrebbe. Già mi immagino Corradino, Mosca, Moscarola e i tanti militanti simpatizzanti cantare a squarciagola alcune delle hit dell’ex caschetto biondo più famoso d’Italia, dopo Caterina Caselli s’intende, da Vai, Nu Jeans e ‘na Maglietta, Campiò, Vedrai, Marì.

Insomma sarebbe uno spettacolo inaspettato, frutto del fatto che oggi, una Padania indipendente, con la grave crisi prima pandemica, oggi sociale ed economica, non avrebbe mai retto il colpo da sola. Chiudo con un augurio per tutti, facendo mie le parole del troppo sottovalutato Nino D’angelo, tratte da una delle sue hit più famose, Napoli: “È ‘na casa chisto stadio, parimmo ‘na famiglia, sultanto dinta ‘cca viecchie e giuvane cercano rint ‘a nu pallone nu poco ‘e pace, nu juorno nuovo ca se chiamma liberta’…”. Ci vediamo al concerto, a Biella naturalmente…

Luigi Apicella

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