Seguici su

Attualità

Psichiatria dell’ASL di Biella, intervista al nuovo Direttore Carlo Ignazio Cattaneo

“I più giovane sembrano aver patito maggiormente gli effetti del lockdown. Cercheremo di costruire percorsi di cura dedicati anche per questa fascia di età”

Pubblicato

il

BIELLA – A fine estate prenderà servizio come Direttore della Struttura Complessa di Psichiatria dell’ASL di Biella il dottor Carlo Ignazio Cattaneo.

Nel commentare il suo nuovo incarico ha parlato di combinare un approccio umano e relazionale alle evidenze scientifiche più moderne, che cosa intendeva dire?
La psichiatria è una disciplina complessa che deve contemplare sia un approccio psicologico e relazionale sia l’applicazione delle più recenti evidenze scientifiche: questo vale tanto nell’ambito della psichiatria medica e della psicofarmacologia quanto in quello della psicoterapia e della riabilitazione. E’ l’integrazione tra tutti questi approcci la via più corretta per raggiungere la guarigione e la recovery.

Sempre nel suo commento ha parlato anche dell’ottimo lavoro che svolge il reparto biellese, a suo avviso quali sono i punti di forza dello staff che andrà a dirigere?
Non conosco ancora personalmente tutti gli operatori con cui lavorerò ma sono certo che con la collaborazione della Direzione Generale e Sanitaria, del Direttore f.f. uscente Dr. Barone (che ha “guidato” la SC Psichiatria fino ad ora), del Direttore di dipartimento Dr. Tarantola e di tutta l’equipe curante (medica e non) si potranno rinforzare le strategie terapeutiche già in atto ed implementarne di nuove. Sarà fondamentale la costruzione di una squadra che lavori all’unisono condividendo linee di pensiero e valorizzando le differenze umane e professionali.

Forte anche dell’esperienza maturata presso l’Asl di Novara quali sono le novità che intende apportare?
Prima di tutto dovremo lavorare sugli obiettivi regionali ed aziendali, mantenendo alti standard di trattamento e riducendo il più possibile le liste d’attesa nonché offrendo all’utenza percorsi di trattamento multidisciplinari e basati sull’evidenza scientifica. Spero di poter trasferire la mia expertise nel campo dei disturbi del neurosviluppo (ADHD), dell’intervento precoce nella popolazione più giovane e nel campo dei disturbi duali (sindromi psichiatriche in soggetti che utilizzando sostanze psicoattive). Si arricchiranno quindi le naturali collaborazioni con il servizio per le dipendenze (SerD) e la neuropsichiatria infantile. E’ importante precisare che l’implementazione di nuovi percorsi di cura per la “nuova” utenza deve nascere dai bisogni della popolazione e si costruirà quindi studiando attentamente l’epidemiologia delle sindromi psichiatriche sul territorio biellese.

Lei ha una lunga carriera alle spalle sia sul “campo” che come docente e divulgatore, ha notato un cambiamento nei pazienti dopo il Covid ? La pandemia ha in qualche modo acuito gli effetti di certe patologie?
Questo è un argomento da cui sono scaturite numerose discussioni e pubblicazioni in ambito scientifico e sarebbe difficile riassumerlo in poche righe; una delle evidenze comuni a livello mondiale è stato l’aumento della sofferenza psichica adolescenziale. La popolazione più giovane sembra – in effetti- aver patito maggiormente gli effetti del lockdown. Come già accennato brevemente si cercherà di costruire percorsi di cura dedicati anche per questa popolazione immaginando porte di accesso “a bassa soglia” per gli utenti più giovani. La presenza delle case di comunità sarà un’occasione da sfruttare per rispondere ai bisogni dell’intera popolazione biellese ma soprattutto di questa utenza. Infine ringrazio il direttore generale dr. Sanò e il direttore sanitario dr.ssa Anselmo per avermi dato l’opportunità di trasmettere questi primi pensieri da direttore della SC Psichiatria.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *