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Perché i biellesi sono stufi di fare gli spazzini

Dunque, secondo alcuni osservatori a Biella la raccolta differenziata dei rifiuti starebbe registrando una battuta d’arresto essendo passata, in tre anni, dal 78 al 70 per cento. Non è un bel segnale, ma è un dato sul quale riflettere. C’è un momento in cui ai cittadini si chiede troppo e credo che ci stiamo arrivando.

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Dunque, secondo alcuni osservatori a Biella la raccolta differenziata dei rifiuti starebbe registrando una battura d’arresto essendo passata, in tre anni, dal 78 al 70 per cento. Non è un bel segnale, ma è un dato sul quale riflettere. C’è un momento in cui ai cittadini si chiede troppo e credo che ci stiamo arrivando.

Siamo passati dallo spazzino che con guantoni e pala svuotava settimanalmente i cassoni dell’immondizia nei condomìni (immondizia assolutamente indifferenziata), all’operatore ecologico che svuota i cassonetti di pattume semplicemente agganciandoli all’automezzo e capovolgendoli con un sistema meccanico comandato da una leva. In realtà, al posto di quello spazzino con guantoni e pala, oggi ci siamo noi che dobbiamo conferire il pattume tenendoci in casa il contenitore della plastica, quello della carta, quello dell’indifferenziata, esponendoli ai passaggi dei mezzi addetti alla raccolta nei giorni comandati, conferendo poi il vetro nelle “campane” talvolta non vicinissime alle nostre abitazioni e quindi facendoci anche carico del trasporto.

E siamo sempre noi che trasformiamo l’umido in concime per i nostri orti avendo cura di riporre gli scarti di cucina e quant’altro negli appositi contenitori. Tutto ciò con quali vantaggi? Dal punto di vista economico nessuno, visto che le bollette della Tari sono sempre sostenute, nonostante venga chiesto ai cittadini di svolgere il lavoro che un tempo era delegato ad altri, pagati per farlo. Certo, ciascuno nel proprio piccolo porta il suo contributo per una maggiore tutela dell’ambiente, favorendo con la differenziata il recupero ed il riciclo del vetro, della plastica e della carta. E’ una questione di sensibilità civica e di attenzione per l’ambiente, un ambiente che appartiene a tutti noi e di cui dobbiamo avere la massima cura.

Però, verrebbe da dire, mai una gioia! Mai un piccolo riconoscimento, un rimborso, una bolletta più leggera come gesto di riconoscenza, per dire “ci accorgiamo che stai facendo la tua parte”. Ed allora, dopo le vessazioni dovute al Covid e le nuove ansie dovute ai timori di razionamenti e tassazioni a causa della guerra, può anche accadere che qualcuno si stufi di essere ligio ai doveri. Ed ecco spiegato il calo in percentuale delle raccolte differenziate o l’abbandono di rifiuti, spesso anche ingombranti, lungo la tangenziale o in angoli boschivi appartati. Gesti incivili, certo. Gesti che dovrebbero essere sicuramente sanzionati. Ma segnali che allo stesso modo non dovrebbero essere trascurati perché per ottenere occorre saper dare. E da un po’ di tempo nel nostro Paese, questo non avviene.

Giorgio Pezzana

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1 Commento

1 Commento

  1. Spillo

    23 Aprile 2022 at 12:50

    Mi trovo perfettamente d’accordo, gli amministratori di questi enti con partecipazione pubblica non sono in grado di gestire l’azienda)e i politici lasciano a desiderare.

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