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«Penso a via Martiri della Libertà e la ricordo piena di vita e di negozi»

Il racconto di Diana Lorenzon, 84 anni, nata a Bioglio, ma vive a Cossato dal 1950

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COSSATO – Ha 84 anni compiuti lo scorso 11 ottobre, Diana Lorenzon. È nata nel 1939 a Bioglio, ma la sua famiglia è originaria della provincia di Treviso. Vive in città a Cossato dal 1950. Il vissuto da bambini rimane indelebile nella mente, vale anche per i ricordi che si legano alla città, che lei ha conosciuto piena di vita e di negozi.

Le chiediamo di farcela rivivere: «Partendo da via Martiri della Libertà, i primi negozi che mi vengono in mente, presenti sul lato sinistro, sono: l’Albina, detta la napoletana, anche se aveva sposato un sardo, ma cosa vuoi, era la mentalità del tempo, c’era poi la villa dei Porrino e c’era lo sciavatin, il ciabattino, che aveva tanto lavoro. C’erano la villa dei Sella, con un grande giardino, la macelleria Borio, il negozio di commestibili dell’Alfredo Aguggia, la casa del dottor Ottobrelli, la censa – il tabacchino -, una fabbrica, che è stata abbattuta, oggi al suo posto c’è un palazzo nuovo, una merceria storica e il mobilificio Ramella. E siamo al ponte sullo Strona. Ripartendo da via Martiri, bivio via per Castelletto Cervo, lato destro, c’erano l’Aurelio barbiere, la Speranza con i commestibili, i Regis, anche loro commestibili con il forno, l’Aglietti carrozziere. Dove oggi ci sono le scuole medie, la “Lucia Maggia”, passava un ruscello, oggi interrato. C’erano poi la locanda Vittoria, lo Stellino frutta e verdura, il bar Centrale, la macelleria al bivio per il Vallone. Dopo il semaforo c’era l’Aglietti, che riparava biciclette. Al ponte sullo Strona c’era l’Angelo gelataio con il chiosco – conclude Diana Lorenzon -. È un quadretto di Cossato che risale alla fine degli anni Sessanta. Dopo la città è cresciuta veloce come i funghi nel bosco».

ar.a

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