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Pedemontana, per gli ambientalisti: “Progetto devastante e a rischio diffusione diossina”

Presa di posizione di “Europa Verde”

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“La miopia delle istituzioni politiche lombarde è a dir poco sconcertante. Mentre tocchiamo con mano l’impatto della crisi climatica e di biodiversità, la classe dirigente della regione Lombardia resta ancorata a progetti pensati decenni fa, del tutto anacronistici e insensati alla luce delle emergenze da affrontare oggi. Mi riferisco alla costruzione delle sezioni B2 e C dell’Autostrada Pedemontana Lombarda in provincia di Monza e Brianza, un progetto devastante per l’ambiente, che andrebbe ad impattare gravemente sugli ecosistemi e la biodiversità, distruggendo aree agricole, superfici verdi e boscate anche di pregio e protette da tutele e vincoli nell’ambito di Parchi locali e regionali” – dichiara l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde.

“Mi sono da sempre schierata contro questo progetto, intraprendendo azioni politiche a livello Ue e presentando più di un’interrogazione alla Commissione europea. Ho quindi accolto le istanze dei tanti sindaci lombardi di schieramenti politici diversi, che insieme alle associazioni ambientaliste del territorio hanno fatto fronte comune e lo scorso 9 dicembre si sono riuniti in un evento, al quale ho avuto il piacere di partecipare, per ribadire forte e chiaro le loro legittime preoccupazioni.

“Il completamento della Pedemontana – aggiunge Dario Balotta, responsabile nazionale Europa Verde per le infrastrutture e i trasporti –  riguarda la provincia italiana con il più alto indice di consumo di suolo, aumenterebbe l’inquinamento atmosferico e il fenomeno della cementificazione, facendo da volano a un ulteriore sviluppo di immobili e capannoni industriali, in una zona che già detiene il triste primato europeo per cattiva qualità dell’aria. Come se non bastasse, al rischio ambientale si aggiunge quello per la salute, in quanto il completamento dell’autostrada pone in essere il rischio di sprigionare la diossina TCDD, andando a movimentare un terreno ancora contaminato a seguito del disastro del 1976 della ICMESA di Meda”.

Per questi motivi – puntualizza Eleonora Evi – a seguito dell’incontro di dicembre, ho presentato un’ulteriore interrogazione parlamentare alla Commissione europea affinché faccia luce sulla questione, appurando il mancato rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente. Ho inoltre scritto una lettera alla BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, perché ritengo inaccettabile che quella che è stata ribattezzata la “Banca per il Clima”, la quale si è impegnata a finanziare progetti volti ad affrontare l’emergenza climatica, abbia approvato un finanziamento di 550 milioni di euro per la costruzione della Pedemontana Lombarda: un controsenso di cui ho chiesto conto, scrivendo alla Vicepresidente Vigliotti. In un momento storico in cui tutte le risorse e gli sforzi devono necessariamente essere indirizzati a una concreta transizione ecologica, la Lombardia non può permettersi l’ennesima opera a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini”- conclude l’eurodeputata.

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