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Parto a lieto fine per una giovane mamma colpita da una rara malattia al cuore

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Due cuori battenti. Uno più forte dell’altro, ma uno dentro l’altro. Una giovane mamma, affetta da una rara cardiopatia, nei giorni scorsi ha dato alla luce il suo bimbo all’ospedale di Biella.

 

Due cuori battenti. Uno più forte dell’altro, ma uno dentro l’altro. Una giovane mamma, affetta da una rara cardiopatia, nei giorni scorsi ha dato alla luce il suo bimbo all’ospedale di Biella.

 

 

 

Nove mesi vissuti sempre sotto lo sguardo attento dei medici: un’équipe multidisciplinare che ha visto lavorare insieme ginecologi, cardiologi, pediatri e anestesisti.

 

Per la neo mamma, biellese, questa era la seconda gravidanza. Una sindrome, quella con cui convive, che ha scoperto mentre era in attesa del primogenito, nato in una struttura milanese. In questo caso, invece, la scelta di rimanere a Biella, affidandosi a una realtà che ha tutte le specialità necessarie per gestire anche un caso più complesso.

 

 

 

Un periodo, quello trascorso, durante il quale la signora è stata monitorata in modo stringente sul piano ostetrico e cardiaco, per tenere sotto controllo quelle alterazioni e aritmie che la malattia può provocare. Passo dopo passo, tra esami, controlli e consulenze con gli anestesisti, fino agli ultimi mesi e a quel parto cesareo, con epidurale, che la paziente ha potuto vivere da sveglia, ascoltando il primo vagito del suo bimbo che veniva al mondo.

 

 

 

È una storia che racconta soprattutto di una sinergia forte tra professionisti: dal responsabile del reparto di ostetricia e ginecologia Davide Gallina, coadiuvato in questo caso dal dott. Paolo Alessi, al direttore della cardiologia dott. Marco Marcolongo, agli anestesisti Marco Tengattini e Roberto Passaro, del reparto di anestesia e rianimazione diretto da Claudio Pissaia, alla pediatria diretta dalla dott.ssa Anna Perona.? In alcune occasioni ci sono stati anche confronti con i colleghi dell’Auxologico di Milano, dove la donna ha ricevuto la prima diagnosi.

 

 

 

Una storia, dunque, in cui ha vinto lo spirito di squadra. Mamma e bimbo stanno bene. Subito dopo il parto per il ricovero sono stati ospitati in cardiologia, accolti tra l’entusiasmo di medici e infermieri; di certo poco abituati ai bambini in corsia, ma felici di poter lavorare, per una volta, ascoltando i richiami “sonori” di un bimbo appena nato.

 

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