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Morte Marotta: investì il padre della fidanzata. Condannato

Pena di un anno. La tragedia la scorsa estate fuori dal parcheggio dell’ospedale. L’avvocato Guarini: “Fallimento della giustizia”

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Morte Marotta: investì il padre della fidanzata. Condannato a un anno.

Morte Marotta: investì il padre della fidanzata. Condannato a un anno in primo grado

Condannato a un anno (pena sospesa) per aver investito il padre della sua fidanzata, poi morto in seguito alle ferite riportate. Oggi il tribunale di Biella ha emesso una sentenza di condanna a carico di Carmine Manzo, difeso dall’avvocato Francesco Alosi.

Il giudice ha riconosciuto l’eccesso colposo di legittima difesa.

Nell’agosto del 2024 Manzo con la sua Bmw travolse Rocco Marotta, padre della fidanzata, nel parcheggio dell’ospedale di Biella. L’uomo venne subito soccorso dai sanitari, ma le sue condizioni erano troppo gravi.

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La sentenza

Nell’udienza di mercoledì era stata sentita Giulia Marotta, figlia della vittima e fidanzata dell’imputato, che ha confermato la sua testimonianza fornendo una versione a difesa del fidanzato. La ragazza ha spiegato che il padre si sarebbe lanciato sul cofano dell’auto. Il pm Dario Bernardeschi aveva chiesto una condanna a quattro anni e otto mesi per omicidio preterintenzionale a carico di Manzo.

Mentre le parti civili rappresentate dagli avvocati Alessandra Guarini, Maurizio Riverditi e Rosa Rita Giampetruzzi, avevano sostenuto invece l’ipotesi di omicidio volontario.

Si tratta dell’udienza di primo grado. Sicuramente arriverà il ricorso in appello.

Guarini: “Decisione che rappresenta il fallimento della giustizia”

«Questa decisione rappresenta per noi il fallimento della giustizia, che di fronte alla morte di un giovane padre reagisce con debolezza» commenta l’avvocato Guarini a nome dei legali che hanno assistito i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile.

«Resta comunque l’intenzionalità del gesto, che solo per un fatto tecnico è stato trattato come un reato colposo – aggiunge -. L’appuntamento con la giustizia è soltanto rimandato, torneremo a discutere di ogni questione in Corte d’Appello. Per noi è una decisione che va corretta».

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