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Attualità

Emanuele Ramella Pralungo: “Basta violenze e abusi, ora interveniamo tutti insieme”

Dopo i casi di cronaca nazionale

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Cari tutti, nel cogliere l’occasione per augurare un buon inizio di anno scolastico, desidero condividere con voi una riflessione in margine ai dolorosissimi accadimenti che hanno purtroppo segnato questi mesi estivi.
Mi riferisco ai casi di cronaca nera, agli stupri, agli abusi, alle violenze di ferocia inaudita commesse da ragazzi che spesso hanno l’età degli studenti delle superiori, ai danni di ragazze, ma non solo.
La violenza, la totale mancanza di empatia, il contesto da deserto culturale ed educativo in cui questi fatti spesso originano, rendono dolorosamente evidente che c’è un problema enorme, di
cui il mondo degli adulti, degli educatori e della scuola deve farsi carico. E se lo fa già, deve farlo di più.
Questo problema riguarda tutti noi, in quanto adulti, genitori e insegnanti. Riguarda la società intera e la responsabilità di educare, nella sede che è deputata a questo scopo – cioè la scuola – ci impone di non volgere lo sguardo altrove, ma di osservare da vicino questo abisso, per comprendere quali ne siano le cause, utilizzando l’autocritica se occorre, per trovare insieme la via d’uscita.
Ora, venendo alla pars costruens, la mia proposta come Presidente di Provincia, ma anche come insegnante, padre e uomo, è quella di costruire dei percorsi educativi all’interno della scuola
per affrontare il tema di petto, senza mezze misure e senza aspettare oltre. Il tempo genera assuefazione, dunque dobbiamo agire ora. Il mio impegno di amministratore è, come mia abitudine, estremamente concreto: intendo
quindi finanziare interventi in tal senso nei vostri istituti superiori, nel corso di quest’anno scolastico.
Laboratori, interventi di esperti, dibattiti, incontri: formulate delle proposte, ci lavoreremo insieme, facendo la nostra parte nella lotta contro la violenza di genere, contro l’omofobia, contro
un’idea di violenza arcaica e patriarcale e a favore di un’educazione all’emotività, all’empatia e al rispetto delle differenze.

Emanuele Ramella Pralungo

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