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Effetti della sospensione del personale Novax a Biella: preoccupazione per nefrologia e il servizio dialisi

La segnalazione è del presidente dell’associazione A.MA.RE, Maurizio Porceddu: «Situazione delicata».

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BIELLA – «Preoccupa la sospensione di alcune figure dipendenti AslBi tra infermiere e Oss contrarie al vaccino, in quanto i servizi per i pazienti dializzati al momento sono limitati».

E’ questo lo sfogo del presidente dell’associazione A.MA.RE di Biella, volontariato malattie renali Maurizio Porceddu: «A noi, come ai nostri pazienti questa situazione ci crea non poca preoccupazione e disagio».

Alle sue parole fanno eco anche quelle del dottor Gian Mario Bosticardo, tecnico nefrologo dell’associazione: «In queste ultime settimane, è emersa come situazione sempre più preoccupante la problematica degli operatori No vax nell’ambito della nefrologia e dialisi, con crescente senso di insicurezza e timore da parte dei pazienti nefropatici, e del loro ambito famigliare per almeno due criticità. La prima riguarda direttamente la paura del diffondersi di contagi da virus covid 19 fra i pazienti sottoposti a dialisi, una categoria di persone particolarmente fragili dal punto di vista delle difese immunitarie a causa del contatto con operatori sanitari non vaccinati. La seconda invece è legata alla preoccupazione che si possano verificare situazioni di disagio, ad esempio nella gestione dei turni di dialisi, a causa della carenza di personale nel caso in cui gli operatori No vax vengano sospesi dal servizio. La nostra associazione ritiene che, pur nel rispetto della pluralità delle opinioni personali sulla problematica della vaccinazione per Covid 19, e pur manifestando un dovuto riconoscimento per la professionalità degli operatori sanitari dimostrata nei mesi della pandemia, si renda necessario in questo momento che tutti gli operatori sanitari che prestano la propria attività a contatto con i pazienti nefropatici risultino opportunamente vaccinati, per ridurre il rischio infettivo e per poter garantire serenità fiducia e tranquillità».

L’associazione di volontariato A.MA.RE. di Biella è nata per volontà di un gruppo di nefropatici, dializzati e trapiantati renali che sentivano il bisogno di affrontare i problemi inerenti la malattia, con spirito e risorse nuove. «Il nostro impegno – continua il presidente Porceddu -, è quello di aiutare a migliorare l’assistenza, le cure, il recupero del benessere e la qualità della vita del paziente nefropatico. Vorremmo proporre ai pazienti progetti per migliorare l’attività fisica, l’alimentazione, gli spostamenti, il supporto psicologico e assistenziale ai malati e alle loro famiglie (cyclette, fitwalking, consigli dietetici, yoga, meditazione guidata, musicoterapia, organizzazione di incontri ricreativi e altro ancora) e perché no, contribuire alla sempre più ardua organizzazione dei trasporti mediante – conclude Maurizio Porceddu -, l’acquisto di un minibus».

L’associazione si pone inoltre gli obiettivi di: sostenere e migliorare le strutture pubbliche esistenti dedicate alla diagnosi e al trattamento delle malattie renali a tutti gli stadi Promuovere dialogo e collaborazione con istituti di ricerca già esistenti.

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