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E adesso anche Biella cambi marcia

Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana

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Movida selvaggia, giusto intervenire. Il vero problema non sono i locali, ma quei capannelli di giovani che si creano all’esterno dei locali stessi e dai quali si levano schiamazzi, grida, risate, eccessi dovuti all’ubriachezza.

Non sono un politologo né un opinionista politico. Però a questo punto a parlare sono i numeri. Ed i numeri parlano chiaro e suggeriscono alcune riflessioni. A Biella FdI ha raggiunto una percentuale di consensi che va oltre il 32% mentre il Pd ha superato di poco il 16%.

Che le elezioni di domenica avrebbero visto il successo del centrodestra era scritto da tempo ed infatti così è stato a livello nazionale. Ma le percentuali del nostro capoluogo premiano oltremodo FdI e puniscono più di quanto non sia avvenuto altrove il Pd ed il centrosinistra tutto.

Sono dati dei quali dovrebbe tenere conto in modo scrupoloso anche l’attuale amministrazione di palazzo Oropa, che è sì di centrodestra, ma che con una certa leggerezza, in alcuni contesti, ha preferito seguire la scia tracciata dalla precedente Giunta dell’ex sindaco Cavicchioli, piuttosto che dare una svolta decisa a determinate scelte, cercando di caratterizzare il proprio mandato più che di raccogliere un’eredità discutibile.

Quelli che hanno portato Corradino alla guida del capoluogo erano tempi in cui la Lega raccoglieva ben altri consensi, lasciando passare sotto traccia anche alcuni compromessi non ritenuti prioritari rispetto ad un progetto complessivo di governo della città. Ora però, il voto di domenica lascia ad intendere che potrebbero cambiare alcuni equilibri in seno alla coalizione di centrodestra e che forse i cittadini stanno auspicando, pur confermando la fiducia ai rappresentanti di Lega, FdI e FI, una guida della città all’insegna di una maggiore personalità.

Insomma, non basta più gestire l’eredità raccolta, ma occorre mettere in campo idee coraggiose e davvero innovative, pur entro i limiti di una situazione finanziaria in affanno dovuta ad una crisi economica generalizzata che risente ancora degli effetti della pandemia e sta cominciando a risentire anche di quelli del conflitto in Ucraina. Un ex assessore provinciale alla cultura, per altro di sinistra, era solito dire che le idee sono assai più importanti del denaro perché riescono a sopperire anche alla scarsità di risorse. E’ ora di dimostrarlo. Sempre che destra e sinistra abbiano ancora un’anima e non siano l’una il clone dell’altra.

Giorgio Pezzana

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