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Cronache scolastiche da Mongrando City

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BIELLA – La scuola è iniziata, con tutti i suoi dubbi e i suoi perché. Mascherine, sanificazioni, gel, fila indiana, distanziamento, tutti al banco e occhio ai contatti. Giuste o sbagliate che siano queste precauzioni hanno cambiato l’approccio al mondo scolastico un po’ a tutti, genitori, alunni, professori, bidelli e ovviamente, espertoni della rete.
Chi scrive ha figli, come molti di quelli che leggono, quindi sa bene come sia stato questo nuovo inizio tra dubbi, incertezze e qualche ovvio motivo di ilarità. Lodevole l’impegno e lo sforzo di docenti e addetti ai lavori delle scuole, non deve essere facile gestire tutto ciò restando concentrati anche perché da alcuni “anedotti” pare che ci sia un po’ di confusione, ma che Italia sarebbe se fosse tutto scritto come si deve.
Le direttive sono arrivate all’ultimo minuto, confuse e contraddittorie come il Bel Paese ci ha insegnato da tempo. Ragazzi che prima della campanella socializzano alla vecchia maniera ma una volta in classe devono stare distanti almeno un metro.

Anche passarsi una semplice matita è diventata un’operazione degna di una sala operatoria, sanifica la matita, metti la mascherina, passa la matita, togli la mascherina, rimetti la mascherina, riprendi la matita, sanifica la matita, insomma una trafila un po’ macchinosa, considerando che poi si va al Conad a prendere i biscotti e tutti toccano tutto millemilavolte.
Per quanto riguarda i compiti è stato divertente e anche un po’ avvilente sentire il racconto della procedura, consegnare il compito debitamente imbustato, riporlo in un contenitore sigillato per tot ore, correggerlo e poi rifare la procedura al contrario. Ci sono più accorgimenti che in una centrale nucleare ma con lo stesso spirito di iniziativa della centrale dei Simpson.
Insomma, tutto molto avvincente per noi che ci limitiamo a scaricare i figli nel parcheggio, un po’ meno per chi deve quotidianamente confrontarsi con tutte queste regole e guai a starnutire anche solo per un po’ di polvere o una qualche allergia, si rischia di farsi rispedire a casa di corsa tra timori e “dagli all’untore che la peste dei promessi sposi levati proprio (cosa vissuta martedì scorso).
Lasciamo quindi che si proceda così che, tutto sommato è già un passo avanti rispetto alle lezioni online da casa tra computer che non vanno e connessioni che cadono anche se, a dirla tutta, vedendo la gestione attuale, a cadere sono altre cose.

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