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Coronavirus: vede il marito sul tablet e ricomincia a vivere

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Vede il marito sul tablet e ricomincia a vivere

«Sono i piccoli gesti a fare la differenza, specialmente in questo periodo così delicato. Ecco quindi che dei semplici tablet possono diventare l’unico mezzo per permettere ai ricoverati di salutare la propria famiglia, arrivando addirittura a far trionfare la vita sulla morte. Un’infermiera dell’ospedale cittadino ci ha raccontato, infatti, che un’anziana paziente da qualche giorno non voleva mangiare e si stava lasciando andare, poichè da tempo non vedeva il marito e pensava fosse deceduto. Dopo averlo salutato in videochiamata, ha trovato di nuovo il coraggio e la forza di lottare».

Sono queste le parole di Martina Franzone, la giovane donna biellese che nelle scorse settimane aveva lanciato un appello sul nostro giornale, chiedendo di poter donare dei dispositivi elettronici con schede prepagate a suo carico alla terapia intensiva dell’ospedale di Biella. E così è stato. Nei giorni scorsi sono stati consegnati ben 6 tablet. La prossima settimana ne verranno recapitati altri 15, grazie ad altre cospicue donazioni. «Ringrazio tutte le persone che dopo la pubblicazione della lettera sul bisettimanale hanno espresso a me e alla mia famiglia grande affetto e vicinanza – prosegue Martina – In particolar modo coloro che, pur volendo rimanere anonimi, hanno permesso l’acquisto dei nuovi dispositivi elettronici per il progetto di sostegno a distanza tra ricoverati e famiglie. Anni fa ho provato sulla mia pelle il dolore di perdere mio papà Vincenzo nel reparto di terapia intensiva ma oggi, alla luce della situazione attuale, mi rendo conto di quanto sia stata fortunata a poter essere, in quei giorni così drammatici, al suo fianco. Tutti dovrebbero avere il privilegio dell’addio, nessuno escluso. I tablet, per quanto possibile, cercano di “alleggerire” questa tragica situazione, impossibile da descrivere se non la si vive in prima persona».
Ma quando è nata questa straordinaria iniziativa? «Era la festa del papà, da anni sono molto sensibile a questa ricorrenza, e si è verificato un mix di combinazioni- continua Martina – Avevo acquistato per il 40esimo compleanno di mio marito Umberto un viaggio per Boston in occasione della famosa Maratona, annullato poi a causa dell’emergenza sanitaria, e mi era appena stata restituita una parte dei soldi spesi. Sempre negli stessi giorni avevo letto diverse notizie di medici e infermieri che usavano i loro cellulari per permettere ai malati di salutare i loro cari. Da lì l’intuizione. Donare i tablet era un bel gesto per ricordare il mio papà ma anche per festeggiare i 40 anni di mio marito. Oggi posso dire che il mio regalo ha fatto la differenza. Questo deve insegnare a tutti a non aver paura di compiere piccoli gesti, perchè significano tanto».
Con l’arrivo in ospedale nei prossimi giorni degli altri 15 tablet, il progetto di sostegno a distanza verrà ulteriormente arricchito. «Su questi ultimi – conclude Martina Franzone – oltre a WhatsApp per le videochiamate, verranno installate anche alcune applicazioni gratuite per ascoltare la musica al fine di portare la musicoterapia nei reparti Covid-19. Superata l’emergenza, sarà possibile estendere l’utilizzo dei dispositivi anche ad altri reparti dell’ospedale, anch’essi interessati dalle nuove normative sul ricovero, e scaricare nuove app per intrattenere i pazienti, specialmente i più anziani, come ad esempio il gioco degli scacchi o la dama. Mi rendo infine disponibile a fare da tramite con l’azienda sanitaria per coloro che fossero interessati ad unirsi a questo importante progetto».
Giulia Gaia Maretta

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