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Carabinieri fermano gli spacciatori nei boschi del Cossatese

Gruppo di malviventi in azione tra Pettinengo e Masserano

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Carabinieri fermano gli spacciatori nei boschi del Cossatese

Carabinieri fermano gli spacciatori nei boschi del Cossatese

L’indagine è partita dopo che una pattuglia aveva notato due soggetti di origine nordafricana sulla strada di Pettinengo che alla vista dell’auto dei carabinieri erano fuggiti abbandonando uno zaino con il “kit dello spacciatore”, stupefacenti di ogni tipo, cocaina, hashish ed eroina, per un totale di circa cinquanta grammi, un bilancino di precisione e involucri per il confezionamento delle dosi, oltre che quasi 500 euro in banconote di piccolo e medio taglio, presumibilmente provento dell’attività di spaccio.
 
Successivamente è arrivata la chiamata da parte di un cittadino che segnalava movimenti sospetti nell’area boschiva di Masserano. È stata quindi organizzata una battuta della zona, anche grazie al supporto dei militari delle SIO del Reggimento carabinieri “Piemonte” di Moncalieri, durante la quale è stato trovato un riparo improvvisato. L’attività di monitoraggio è proseguita e dopo diverse ore è stata notata un’auto percorrere più volte a bassa velocità una strada della zona, andando avanti indietro, finché dal bosco sono sbucate due persone che sono salite velocemente. La vettura è stata fermata, gli occupanti sono stati portati in caserma per accertamenti. Addosso avevano alcune “palline” di stupefacenti, elemento che ha rafforzato i sospetti, ma non consentiva l’arresto in flagranza. Le indagini continuano quindi sotto la direzione della Procura della Repubblica di Biella, così come continuerà il presidio delle zone interessate allo spaccio da parte dei carabinieri della compagnia di Cossato, per riaffermare lo stato di diritto e consentire ai residenti ed a tutti coloro che lo desiderano di godere della bellezza dei luoghi.
La collaborazione dei cittadini è fondamentale e si rinnova l’invito a chiunque noti persone sospette a contattare il numero di emergenza “112”, evitando invece qualunque iniziativa personale nei confronti di tali persone.

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