“Buongiorno, sono l’ignorante razzista

Sono l’ignorante razzista ecc. ecc ecc. autore della orrida, inaccettabile e schiavista proposta di dare un lavoro ai profughi. Ricordo a coloro che mi insultano che così facendo dimostrano tutta la loro ignoranza e piccolezza d’animo.

Sono l’ignorante razzista ecc. ecc ecc. autore della orrida, inaccettabile e schiavista proposta di dare un lavoro ai profughi. Ricordo a coloro che mi insultano che così facendo dimostrano tutta la loro ignoranza e piccolezza d’animo. Potrei ricambiare gli insulti, ma non lo faccio. Ricordo anche che ho anni, ma tanti, di lavoro all’estero. E infine ricordo che dare lavoro ad una persona significa anche darle dignità. Ma, dal livello medio dei commenti e degli insulti che ho ricevuto, (e dei quali me ne frego altamente), ritengo che questo ultimo concetto non verrà assolutamente capito. Saluti.

Con queste poche righe scritte in un commento su laprovinciadibiella.it, Andrea Panatero ha voluto rispondere alle tante critiche ricevute dopo la pubblicazione della sua lettera a proposito dei profughi a Pollone ed Occhieppo.

“Da ignorante e razzista – ci racconta -, dopo lo tsunami ho trascorso 7 mesi da volontario in Thailandia, impegnato da geometra a ricostruire i villaggi di pescatori. La mia lettera col razzismo non c’entrava nulla. Ho proposto di far lavorare i profughi perché ritengo che proprio il lavoro dia dignità alle persone, ma dubito che quelli che mi insultano possano capire”.

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