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Bulli e pupe con la coda

L’associazione sta cercando a Biella e in zone limitrofe un negozio o un magazzino per aprire un Charity Shop

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Bulli e pupe con la coda

Bulli e pupe con la coda. L’associazione sta cercando a Biella e in zone limitrofe un negozio o un magazzino per aprire un Charity Shop e con il ricavato provvedere alle spese veterinarie per i cani in affido.

Bulli e pupe con la coda

“Stiamo cercando a Biella e in zone limitrofe un negozio o un magazzino per aprire un Charity Shop e con il ricavato provvedere alle spese veterinarie per i nostri cani in affido. Abbiamo tanti begli oggetti, ma non uno spazio in cui poterli esporre e vendere.” È questa la richiesta di Silvia Tiani, presidente dell’associazione Bulli E Pupe Con La Coda ODV, che si propone di accogliere i cani abbandonati in strada per curarli, seguendoli fino al momento dell’adozione.

Una grande catena d’amore

L’associazione di volontariato vera e propria è nata il 1 aprile 2021, con sede a Camburzano, ma l’amore per gli animali ha portato Silvia Tiani a svolgere attività di volontariato già in precedenza, insieme alle persone che poi si sono unite a lei sotto un’organizzazione per operare meglio nel Biellese, perché, come dice, “aprendo una grande catena d’amore si può fare molto di più”.

Aggiustiamo la vita a Cesare

Nel 2020 le si pone davanti l’occasione di aiutare Cesare, un cane di due anni con una displasia bilaterale invalidante che l’avrebbe portato a non camminare più, e lei non si tira indietro. “La sua situazione non era compatibile con la vita in canile.” Grazie alle pagine social e alla raccolta fondi intitolata “Aggiustiamo la vita a Cesare”, riesce a racimolare i soldi necessari per operarlo nella clinica Vezzoni, a Cremona, dove opera l’omonimo ortopedico, che in Italia non ha eguali. “Si trattava di cifre esorbitanti, ma grazie ai donatori e con molta caparbietà il risultato è stato più che eccellente, nonostante le difficoltà economiche e fisiche”, afferma soddisfatta.

Un cane bionico

Ora Cesare, grazie all’intervento, è un “cane bionico” ed è stato adottato. Dopo questo sforzo quindi, l’idea di associarsi ad altri volontari per fare la differenza e assumere più credibilità si concretizza, con un notevole numero di animali salvati e con buoni risultati. Al momento i cani che hanno a carico sono una ventina e, tra questi, tre sono malati e bisognosi di cure. “Molti provengono dalle nostre cascine, ma noi non abbiamo confini e collaboriamo anche con rifugi in Sicilia, Calabria e Campania, dove il randagismo dilaga e molti cuccioli versano in condizioni veramente malsane. Noi operiamo dove non c’è speranza, perché gli animali non hanno targa di provenienza.”

L’esempio di Ermes

A fare da esempio alla loro dedizione è Ermens, un rottweiler salvato da un canile lager siciliano. Quando è arrivato da loro, gli specialisti gli avevano dato una settimana di vita, per via delle condizioni in cui si trovava: aveva la leishmania e altre otto malattie infettive: “ci siamo subito premurati di portarlo da un’altra eminenza nel settore veterinario e adesso sta bene.”

I problemi economici

Ma l’ostacolo principale è l’aspetto economico: non disponendo di un luogo in cui badare a loro pagano la pensione, la prevenzione dei loro animali e tutte le cure di cui ciascun cane necessita fino alla sua adozione: “Con cuccioli malati e senza nessuna convenzione dal Comune, non ce la possiamo fare, la maggior parte dei sussidi viene dalle donazioni, ma ci siamo accorti che la vendita di oggetti ci aiuta a pagare le spese. Prima li vendevamo ai mercatini ma pensiamo che una vetrina vera e propria, un Charity Shop, che all’estero funziona molto, potrebbe essere d’aiuto per finanziarci vendendo ciò che ci viene donato: accessori per la casa, giocattoli, abbigliamento e molto altro, tutto tenuto in buono stato o addirittura mai utilizzato.

L’appello di Silvia

Noi non ci possiamo permettere di pagare gli affitti, perché ogni mese le spese aumentano e ci troviamo in grande difficoltà: tra le pensioni, le cure e il cibo siamo davvero al collasso. Se avete uno spazio e volete sostenere i nostri amici a quattro zampe, ve ne saremo grati.” L’appello di Silvia e dei suoi collaboratori è rivolto agli amanti degli animali che avessero uno spazio da cedere pro bono. “Ci sono tanti magazzini o negozi in disuso, con il vostro aiuto potremmo finalmente avere le risorse per curare tutti i nostri cani, perché non fare del bene? – e poi conclude – Sarebbe un gesto nobile perché si tratta di molte vite salvate: tendendo una mano, le cose non possono fare altro che migliorare.”

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