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Blue tongue, predisposto il piano vaccinale
Consentirebbe di vaccinare, entro il 31 maggio 2025, 120mila capi di specie ovina.
Blue tongue, predisposto il piano vaccinale.
Blue tongue, predisposto il piano vaccinale
Grazie al via libera del Ministero della Salute, la Regione Piemonte ha predisposto un nuovo piano vaccinale contro la Febbre Catarrale, più nota come Blue Tongue, che comprende anche la possibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione dei capi ovini.
Le parole degli assessori regionali
Una svolta annunciata con soddisfazione dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi e dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni: «La Regione valuterà la possibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione contro la Blue Tongue dei 120mila capi ovini presenti sul territorio piemontese, sulla base delle indicazioni dell’Unità di crisi presso il Ministero della Salute che ne ha richiamato l’importanza strategica per prevenire e ridurre la dispersione di carica infettante, la comparsa dei sintomi dell’infezione negli animali e i danni economici che ne deriverebbero. Gli ovini sono la specie più sensibile. Presentano le manifestazioni cliniche più evidenti e subiscono i maggiori danni. Inoltre, effettuate le vaccinazioni, sarà possibile consentire le movimentazioni e gli scambi tra le Regioni confinanti e a livello nazionale».
Casi in Piemonte
Il sistema di sorveglianza attivo in Piemonte ha rilevato da luglio 2024 al 10 dicembre 2024 469 casi di Blue Tongue del ceppo BTV-8 e un focolaio da sierotipo BTV-4 in un’azienda in provincia di Novara. Il piano predisposto dalla Regione Piemonte consentirebbe di vaccinare entro il 31 maggio 2025 tutti i suoi 120mila capi di specie ovina, e attivare la vaccinazione volontaria dei capi bovini, bufalini, caprini e alpaca che non ne sono colpiti ma che possono trasmetterla agli ovini.
Le 120mila dosi vaccinali necessarie sono già state prodotte e disponibili sul mercato. Saranno acquistate dalle Asl attraverso i canali abituali a prezzi contenuti, stimati fra gli 1 e i 2 euro a dose. Le tempistiche della campagna sono calibrate sull’arrivo della stagione calda – che condiziona il soggiorno all’aperto delle greggi e la possibile esposizione alla specie di zanzara che trasmette il virus – e ai cicli riproduttivi delle specie ovine. Il piano predisposto dalla Regione richiama inoltre i medici veterinari a svolgere un’attenta attività di farmacovigilanza, segnalando tempestivamente i casi di eventi avversi potenzialmente causati dal vaccino in modo da poter adottare eventuali modifiche.
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