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Biella e i suoi mancati eroi

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BIELLA – Ormai siamo a livelli di noia e ridondanza. Covid Covid Covid ovunque, non per sminuire il disagio, i malati, la situazione tragica che stiamo vivendo, ma ormai sembra che tutto il resto non esista più, che il mondo ruoti intorno a questa maledetta pandemia, che sia tutto offuscato da questa pesante ombra sulla nostra testa, che a confronto la nuvola di Fantozzi sembra uno starnuto. E allora restiamo in tema anche noi, che a quanto pare non c’è alternativa. Riassumendo, solo una settimana fa, su queste pagine, ipotizzavamo la venuta di qualche messia nostrano, pronto a diventare il paladino dei negazionisti, a illuminarci, magari sfornando qualche teoria cospirativa accompagnata da video di dubbia morale.
Ed ecco, prontamente siamo stati accontentati, poteva Biella non avere il suo idolo, il suo vendicatore mascherato ma non troppo, l’eroe che ci meritiamo ma non quello di cui abbiamo bisogno, il capitan Ventosa dei poveri. Noi siamo fatti così, sembra che proprio non riusciamo a resistere più di tanto senza salire alla ribalta nazionale ogni 3×2, ovviamente sempre per le peggio cose.

I reportage fuori e dentro l’ospedale, al limite del paranoico per dimostrare cosa poi? Che anche qui in città abbiamo il fenomeno di turno.
Una nota positiva in tutto ciò però c’è, a leggere i commenti sotto i vari articoli, che per far cassa si sono susseguiti senza ritegno, la tendenza è stata tutt’altro che positiva per il nostro eroe, che non ha raccolto il consenso sperato.
Potremmo stare ore e ore a raccontarcela di quanto siano inutili, se non offensive, queste prove di forza imbarazzanti, ma si è già dato troppo spazio a chi di spazio non ne merita.
Ah, bei tempi quando i problemi in città erano la funicolare, il sottopasso, i parcheggi a pagamento e le cittadinanze date accazzodicane ma Biella è così, o niente o tutto, purtroppo il tutto non è mai qualcosa di buono, sarebbe troppo facile e i giornali non venderebbero più.

La Biella che piaceVa

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