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Alimentare: Pichetto, no a etichettatura a semaforo

“difendiamo in primis consumatori e eccellenze industria italiana “

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Alimentare: Pichetto, no a etichettatura a semaforo “difendiamo in primis consumatori e eccellenze industria italiana “

 

“Dobbiamo evitare che le norme europee possano sfavorire le nostre eccellenze alimentari a vantaggio di produttori e Paesi che non possono vantare la nostra stessa tradizione, la varietà e ricchezza di prodotti. Il nostro obiettivo è fornire al consumatore un’informazione corretta e completa: due caratteristiche che il sistema di etichettatura francese Nutriscore non può vantare. Lo dichiara il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, intervenendo alla presentazione dello schema di etichettatura nutrizionale “Nutrinform Battery”, proposto dall’Italia in alternativa alla modalità semaforo (Nutriscore) nel quadro del negoziato sull’armonizzazione del sistema di etichettatura a livello UE.

“L’etichettatura nutrinform è un sistema limpido nella sua ideazione e formulazione e inequivocabile nelle informazioni che fornisce a chi va a fare la spesa. Il sistema proposto dalla Francia, viceversa, basato su una grafica semaforica che dà un voto sintetico al prodotto, piuttosto che informare i consumatori, rischia di trasformarsi in un sistema per influenzarli: questo è il pericolo che corriamo se la posizione francese che sostiene il Nutriscore dovesse venir presa come base di riferimento dalla Commissione europea per future norme obbligatorie sul tema. Sulla qualità del cibo e di conseguenza sulla salute del consumatore non possono essere gli interessi economici a guidare le decisioni politiche e quelle comunitarie. E questa è la posizione che continueremo a sostenere in tutte le sedi con convinzione e forza”, ha continuato il viceministro.

Più in particolare, Pichetto ha infatti ricordato che ” la Commissione intenderebbe adottare un provvedimento in tal senso, quindi vincolante e non più facoltativo come è attualmente, entro il 2022″. Pertanto, ha precisato il viceministro del Mise, “la nostra non è una scelta di campo o una guerra di religione ma è la logica conseguenza nell’impegno a voler difendere in primis i consumatori, che hanno il diritto di ricevere informazioni corrette sugli alimenti, e allo stesso tempo la nostra industria che verrebbe ingiustamente penalizzata da un sistema di etichettatura che non informa asetticamente il consumatore ma lo scoraggia ad utilizzare cibi inopinatamente identificati come nocivi dai sistemi semaforici.  Per lo stesso motivo, ha concluso Pichetto, “il Mise ha ravvisato la necessità di estendere anche ai prodotti IGP e DOP la possibilità di recare le informazioni Nutrinform e pertanto inviato al Mipaaf per il concerto un decreto di rettifica del DM 11/2020 per includere anche DOP e IGP nella lista”.

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