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Acqua e siccità, è necessario agire subito

Il commento di Vittorio Barazzotto

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In occasione della giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo scorso, sono stati pubblicati i dati sulle risorse idriche in Piemonte.

Nell’autunno 2021 le precipitazioni sono state leggermente inferiori rispetto agli ultimi 30 anni, mentre l’inverno si è distinto per le temperature più alte della media attesa ed una carenza di piogge, con 104 giorni consecutivi con precipitazioni inferiori ai 5 mm. Anche il Piemonte è quindi sempre più esposto a possibili scenari di scarsità idrica.

Trasformare la consapevolezza della siccità in azioni concrete di contenimento degli sprechi deve ora (anzi, avrebbe già dovuto) diventare la nostra priorità. Da tempo assistiamo al continuo stato di emergenza, dalla pandemia alla recente guerra, che ha ripresentato al nostro Paese il problema annoso della scarsità di risorse.

Prima che anche l’acqua diventi l’ennesima emergenza da fronteggiare, è necessario (da anni) un tavolo di coordinamento tra autorità locali, gestori del servizio idrico e utilizzatori per preservare la nostra risorsa più importante. La questione dell’accumulo per i periodi più secchi è determinante. Una diga di dimensioni ciclopiche sembra essere una soluzione anacronistica e superata, visto che ormai si preferiscono soluzioni diversificate e diffuse sul territorio, come gli invasi più piccoli, di più semplice gestione, meno dispendiosi in termini di costi e di impatto ambientale ed in grado di attutire i danni di eventuali repentini scioglimenti dei ghiacciai.

L’Università di Torino da anni si occupa di questo nuovo approccio al preservamento delle acque. Rimane poi sempre centrale l’ammodernamento della nostra rete idrica, sempre più un colabrodo. Non aspettiamo che i nostri pozzi si asciughino del tutto per comprendere il valore dell’acqua ed evitiamo che sia un business per pochi “digaioli.”

 

Vittorio Barazzotto

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