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A Biella migliora la qualità della vita

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Biella si è classificata alla 38esima posizione per la qualità della vita. Il capoluogo laniero ha così migliorato la sua posizione rispetto all’anno scorso.

Biella si è classificata alla 38esima posizione per la qualità della vita. Il capoluogo laniero ha così migliorato la sua posizione rispetto all’anno scorso.
Il dato è apparso ne Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi, quando la testata nazionale ha stilato la classifica delle province italiane in merito al livello di vivibilità. Sul podio troviamo Aosta, insieme a Milano e Trento, mentre la nostra cittadina si trova al 38esimo posto,  tre posizioni  dietro rispetto al capoluogo piemontese. La nostra provincia si presenta con 487 punti rispetto ai 490 di Torino.
Per stilare al meglio la classifica nazionale, sono stati presi in esame diversi indicatori, come il reddito risparmi consumi (22 posizione), affari lavoro innovazione (35 posizione), ambiente servizi welfare (49 posizione), demografia famiglia integrazione (14 posizione), giustizia sicurezza reati (47 posizione) e cultura tempo libero partecipazione (43 posizione).
Questa la qualità della vita biellese nel 2016, con sei macro indicatori, salita rispetto alla classifica del 2015 di ben 26 posizioni. Importante sottolineare che per l’indice di vivibilità sono stati utilizzati dati risalenti all’anno scorso. Biella si trova alla 21esima posizione per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile, alla 14esima per gli Asili nidi e l’infanzia, alla 12esima per il numero di Onlus e alla prima per l’acquisizione di cittadinanza ogni 100 stranieri e per la spesa beni durevoli per la famiglia. Dati invece negativi per quanto riguarda l’83esimo posto per l’indice sulla sportività, posizione 89 in quanto a “Patrimonio immobiliare residenziale pro capite” e il 95esimo per la diffusione della banda larga.
Solo pochi giorni fa Biella si è classificata come prima città italiana per il tenore di vita. La classifica era stata stilata da ItaliaOggi e La Sapienza, migliorando rispetto alla terza posizione del 2015. L’indagine prendeva in considerazione affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale-personale, popolazione, servizi finanziarie scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Non tutto quindi va a rotoli, contrariamente a quanto spesso i cittadini della città della lana pensino

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