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Biella

“Preferiamo le idee alle ideologie”

Intervista ad Andrea Foglio Bonda, il candidato sindaco di Buongiorno Biella parla dei progetti della lista per la città

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preferiamo le idee

BIELLA – Mentre entra nel vivo la corsa per Palazzo Oropa, proseguono le nostre “chiacchierate” con i candidati sindaci, per comprendere meglio quali siano le loro idee e i programmi per il presente e il futuro della città. Oggi è la volta di Andrea Foglio Bonda, consigliere comunale che si presenta alla testa della lista civica “Buongiorno Biella”.

In pista ci saranno le coalizioni tradizionali: il centrodestra e il centrosinistra (il cosiddetto “campo largo”), appoggiati da “liste civiche” dei candidati. Nessuna novità.

Lei quindi potrebbe essere l’unico che si dichiarerà “civico”. Cosa significa?
Rappresentare la città con spirito civico, prima che partitico, non vuol dire assenza di politica. Al contrario, significa una politica più aderente alle esigenze di un territorio che aspetta da almeno due decenni una visione di insieme per costruire una nuova proposta di vita per i cittadini di oggi e per quelli di domani. Mi permetto di ricordare a tutti – a partire da noi – che la politica è bella se si mette al servizio delle persone concrete che si incontrano tutti i giorni, se le loro speranze e le loro esigenze diventano la bussola da utilizzare per i progetti, i programmi e le scelte quotidiane.

A votarla non si corre il rischio non avere sponde politiche in Regione o a Roma?
Se per avere sponde politiche s’intende lo spettacolo ridicolo della sfilata di “dotti, medici e sapienti” che vengono in gita a Biella per pubblicizzare magnifici risultati che nessuno ha mai visto, allora le dico sinceramente che nessuno ne aveva sentito la mancanza. Non noi e i nostri elettori, ma nemmeno – ne sono sicuro – tutti i biellesi di buonsenso. Se invece vogliamo parlare di cose serie, non ho dubbi che la nostra capacità di concretezza e di dialogo, unita alla serietà istituzionale di tutti gli interlocutori, ci permetterà di avere un rapporto di correttezza e di collaborazione con ogni livello di partecipazione. Uno dei punti del programma che stiamo portando a termine è la ricostruzione di un rapporto di collaborazione più intenso con tutti i Comuni della provincia, per presentarci ai tavoli che contano con una visione migliore, unitaria e più forte.
LEGGI ANCHE: La lista “Buongiorno Biella” inaugura la sede in via Italia

Come vede la partita elettorale?
La partita elettorale è apertissima. E con una importante novità. Sembra che a Biella il centro sia sparito. Non ne vediamo traccia nelle due coalizioni partitiche. Noi abbiamo la presunzione di credere di avere – a partire dalla nostra impostazione schiettamente civica – molto da dire a tutti coloro che pensano che sia possibile costruire mettendo prima le idee delle ideologie. Ecco, la sfida per noi è proprio questa: dimostrare di essere credibili quando proponiamo a tutti i cittadini di attivarsi insieme a noi per cambiare ognuno il suo pezzettino di terra.

Il programma è pronto?
Proprio sabato abbiamo terminato di scrivere la parte generale, i principi e l’obiettivo finale. Abbiamo lavorato da tempo sui principi ispiratori di dieci anni fa e della scorsa campagna elettorale, adeguati al cambiamento della nostra città. Il nostro progetto non cresce con l’arrivo delle elezioni, ma è maturato in mesi di confronto tra di noi e con i cittadini.

Qualche idea ce la può dare?
Biella deve diventare più attrattiva, più inclusiva e più sostenibile, altrimenti continuerà a decrescere e non attirerà nessuno da fuori. Vogliamo scrivere, entro il prossimo mese di dicembre, con tutti coloro che vorranno aiutarci, un vero e proprio “Piano strategico Biellese”, che porti la nostra provincia nelle “Top 10” per qualità della vita. Oggi è al 53° posto. Nel frattempo, inizieremo a mettere mano alle emergenze più “spicciole”, ma non certo poco importanti, come la manutenzione, il miglioramento della “macchina” comunale, la partecipazione.

Urbanistica. Che idea di sviluppo avete per la città?
Il drammatico calo demografico ha reso obsoleto il piano regolatore, per cui c’è bisogno di nuove idee. Una città più verde, che valorizzi il passato attraverso il recupero di alcuni edifici al servizio dei cittadini, ma abbia anche il coraggio di abbattere se necessario ciò che non è più utilizzabile. Una città in cui non si accetti che zone intere diventino “ghetti”. Una città che “faccia pace” con gli Orsi e trovi una soluzione per una separazione, anche fisica, che non ha senso. E infine, e qui davvero con il coraggio e la fantasia di tutti, una città che rimetta a nuovo il suo salotto: via Italia è una cartina di tornasole della salute di Biella.

Impossibile non parlare del vecchio ospedale. Che proposta avete?
Capitolo monoblocco: tenerlo od abbatterlo? È costosissimo in ogni caso, sia la ristrutturazione sia la demolizione. Sicuramente va liberato da tutte le aggiunte più recenti e va salvaguardato quanto di storico lo affianca, recuperando aree a verde godibili in centro e studiando una o più funzioni che siano compatibili con il Piano strategico che abbiamo in mente. Chissà se con lungimiranza e qualche idea si sarebbero potuti intercettare i soldi del PNRR o del Piano di riqualificazione. Inutile piangere sul latte versato. Valutiamo insieme, considerando che non necessariamente ci saranno idee percorribili che lo valorizzeranno tutto insieme sin da subito. Per tutta l’area, comunque: priorità ai giovani, che da tempo chiedono spazi a loro disposizione, anche autogestiti, per esprimere creatività e partecipazione, e anziani, portando in centro città servizi abitativi, di welfare e di salute.

Altro?
Per tutta l’area, compresa quella che si affaccia su via Marconi e che non potrà comunque essere demolita: priorità ai giovani, che da tempo chiedono spazi a loro disposizione, anche autogestiti, per esprimere creatività e partecipazione, e anziani, portando in centro città servizi abitativi, di welfare e di salute.

Capitolo dolente: i trasporti. Siamo condannati oppure c’è una via d’uscita all’isolamento?
Lavoreremo proprio per il contrario, come dimostra l’approfondimento pubblico sul tema che abbiamo fatto quest’autunno. È banale ma è necessario riaffermare che se Biella non sarà collegata meglio alle grandi città, sarà sempre più facile andarsene che venire. Lo spirito di collaborazione a tutti i livelli che ha portato all’elettrificazione della Biella-Santhià si è arenato sul più bello, quando c’era da portare a risultati impattanti sul fronte del numero delle corse. Infrastrutture così importanti non possono essere lasciate all’improvvisazione e allo spirito di parte, sventolando bandierine per abbindolare i sempliciotti. E anche sulle strade, non vediamo una presa di coscienza comune: lo squallido spettacolo del “raddoppio della Trossi” è solo l’ultimo degli esempi.

Commercio, che non vuol dire solo via Italia…
Al di là del commercio in generale, che è un’attività economica da tutelare e da sviluppare al pari di tutte le altre, secondo le spinte naturali delle persone, riteniamo che i negozi di vicinato, in una realtà biellese in cui molti dei quartieri sono più simili a piccoli paesi, siano fondamentali per mantenere sostenibile la vita dei residenti e per combattere lo spopolamento. Negozi che offrano maggiori servizi, per servire meglio i cittadini. Analoga riflessione sui dehors, croce e delizia dei cittadini e dei commercianti. Sono uno strumento di attrattività e di bellezza, cercheremo margini di sostenibilità all’interno del bilancio, chiedendo in cambio armonizzazione e decoro.

 

La città è sempre più sporca. Colpa dei cittadini o del sistema di raccolta?
La città è dei cittadini e i comportamenti individuali impattano sul decoro urbano. Con gli amministratori di SEAB saremo chiari all’inizio del nostro mandato: l’obiettivo della nostra partecipata deve essere quello di pulire la città senza scaricare costi sui cittadini, che già pagano il servizio. Il recupero di efficienza non deve però essere di tipo “contabile”, ma deve riguardare anche il personale, i mezzi e l’organizzazione del lavoro. Il percorso intrapreso dalla nostra partecipata, seppure con lentezza, ci sembra che vada in questa direzione. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare.

Corradino è stato scaricato dal suo partito e dai suoi alleati. Ma c’è qualcosa o qualcuno che salverebbe della sua giunta?
Non mi piace personalizzare. Quando le cose fatte mi hanno convinto della bontà dell’operato di alcuni assessori, l’ho detto pubblicamente e ho votato di conseguenza. Al di là di questo, la giunta ha fallito innanzi tutto non perché tutti gli assessori fossero inadeguati, ma prima ancora di iniziare, sbagliando clamorosamente la lettura della situazione di Biella e quindi il programma di legislatura. A ciò si è aggiunta l’inadeguatezza di Claudio Corradino nel supportare il lavoro di squadra, per cui ogni assessore, con poche lodevoli eccezioni, ha fatto amministrazione per conto suo e non da ultimo l’operato di Fratelli d’Italia, che prima ha messo in crisi la giunta paralizzandola per otto mesi nel post “Covid” e poi ha imposto un allargamento che ancora oggi è del tutto incomprensibile, perché non ha risolto nessuno dei problemi precedenti.

Ma Corradino?
Ho detto che non mi piace personalizzare, però, pur conscio di tutti i suoi limiti nel ricoprire il ruolo, ho rispettato Claudio Corradino come mio sindaco per questi cinque anni. E mi fa soffrire che solo Giacomo Moscarola abbia speso parole di stima nei suoi confronti. Per lo meno l’onore delle armi da parte dei suoi.

Un messaggio a Marzio Olivero, candidato del centrodestra.
Dico di non sottomettersi agli spettacolini messi in piedi da improbabili “moderati” per coprire pesanti divergenze personali e politiche di cui noi tutti biellesi siamo a conoscenza da sempre. È un candidato che rappresenta la destra tecnocratica e in doppio petto, noi biellesi però non ci dimentichiamo che è stato un protagonista in questa pessima giunta: aspetto di confrontarmi con lui su come intenda cambiare marcia.

Uno a Marta Bruschi.
Si è presa una grande responsabilità: “Una nuova pagina per Biella. Marta”. Il suo coraggio e la sua determinazione li ho apprezzati sui banchi del consiglio comunale. Ma per rappresentare una nuova pagina per Biella dovrà convincere e unire tutti gli affezionati alla “vecchia pagina”, quelli delle tessere, dei bilancini, dello scambio delle candidature. Bella sfida: se ci riuscirà, ce ne accorgeremo già in campagna elettorale.

Uno, infine, agli ex “gentiliani”.
Cinque anni di lavoro spalla a spalla, seppur in minoranza, ci hanno fatto scoprire pregi e difetti gli uni degli altri: dico quindi sinceramente che sarebbe per me un onore contare sul loro appoggio per le prossime elezioni.
Walter Leotta

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    18 Aprile 2024 at 18:19

    Mi auguro con tutto il cuore che vinca Marzio Olivero.

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