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Tradimento da 500mila euro

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Tradimento da 500mila euro. La contessa Fortina aveva donato l’ingente somma in favore della chiesa dell’ospedale, che però ora il vescovo chiude.

Ultima messa

Nonostante la protesta della comunità dei fedeli, concretizzatasi con la raccolta di 600 firme, chiude la chiesa di San Francesco situata nel perimetro del vecchio ospedale con entrata da via Marconi. Domani sera, domenica 20, alle ore 20 ci sarà l’ultima messa celebrata dal canonico don Roberto Lunardi. Ma sulle ragioni che hanno portato al drastico provvedimento non tutto è chiaro, anzi.
Secondo la versione ufficiale della Diocesi la misura è stata presa perchè in città si celebrano troppe funzioni religiose e quindi, nel decidere un taglio al numero delle stesse, la chiesa del vecchio ospedale è diventata la prima vittima illustre. Versione ufficiale contestata pesantemente dal gruppo di fedeli che ha così replicato: «Non appaiano di sostanza le osservazioni relative all’elevato numero di messe che si celebrano in città, a stretto rigore maggiore è il numero di Eucaristie celebrate, maggiore è la gloria resa a Dio. Privare i fedeli della Chiesa di San Francesco d’Assisi in Biella appare, pertanto, un’azione priva di ragione».
Forse le ragioni della chiusura sono molto più terrene.
Partiamo dalla versione Asl. Secondo quanto confermato dall’Azienda sanitaria, proprietaria dell’immobile, l’Asl si era detta disponibile a cedere gratuitamente l’immobile alla Diocesi a patto che la Curia si facesse carico della manutenzione ordinaria e straordinaria, proposta – a detta dell’Asl – che non è stata accettata. Dunque l’accordo sarebbe decaduto, evidentemente per ragioni economiche, E qui c’è l’inghippo. Perchè secondo quanto reso noto dall’associazione “Amici della chiesa di San Francesco” la questione economica non esiste nel modo più assoluto grazie a un lascito di 500mila euro avvenuto nel 2013 da parte della contessa Ada Barberis in Fortina, figlia del conte Oreste. Considerando che negli anni passati l’edificio religioso è stato oggetto di interventi di ammodernamento, il mezzo milione consentirebbe di far fronte per un lungo periodo alle classiche spese di gestione (luce, riscaldamento, ecc. ecc.). E allora qui sorge spontanea la seconda domanda: ma se la chiesa chiude come e dove sarà utilizzata la cospicua donazione? Se non esiste più il beneficiario – ovvero la chiesa stessa – i 500mila euro torneranno ai legittimi eredi della contessa Ada Barberis o rimarranno nelle mani degli attuali possessori?
Ma a rendere tutto più complicato nei cieli della chiesa di San Francesco volteggia anche un’altra versione ed è quella riportata da Daniele Gamba nel suo famoso blog “Gamaz”. In questo caso l’accordo di cessione dell’edificio ecclesiastico sarebbe saltato per volontà dell’Asl (o della Regione) partendo da una semplice constatazione: se la vendita del vecchio nosocomio è di per sè un’impresa difficilissima, la presenza di una chiesa – con tutti i vincoli possibili e immaginabili – rende l’operazione impossibile. Quindi la mancata firma della cessione sarebbe stata presa dall’Asl e non dalla Diocesi biellese. Ma siccome ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria la stessa si sarebbe già concretizzata. In che modo? La chiesa viene sì chiusa ma non sconsacrata e quindi i vincoli sull’edificio – gli stessi che ne rendono impossibile la vendita a terzi – rimangono. Una carta, quella dei vincoli, che potrebbe essere giocata all’occorrenza in occasione di future trattative.

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