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Cento ricette di cucina biellese, oggi la copertina del libro ancora in edicola

Dieci fascicoli più la copertina – stampati sulla vecchia carta paglia, quella carta spessa e gialla che un tempo usavano soprattutto i macellai – che verranno cellofanati su ogni numero del giornale La Provincia di Biella, mercoledì e sabato.

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Da domani in regalo Cento ricette di cucina biellese. Dieci fascicoli più la copertina - stampati sulla vecchia carta paglia, quella carta spessa e gialla che un tempo usavano soprattutto i macellai - che verranno cellofanati su ogni numero del giornale La Provincia di Biella, mercoledì e sabato.

Cento ricette di cucina biellese, oggi la copertina del libro ancora in edicola. Se sabato avete perso l’appuntamento con il giornale La Provincia di Biella, oggi potete ancora acquistarlo. Troverete in regalo la copertina/raccoglitore del libro. E’ il terzo appuntamento con l’iniziativa che prevede dieci fascicoli stampati sulla vecchia carta paglia, quella carta spessa e gialla che un tempo usavano soprattutto i macellai.

Cento ricette di cucina biellese, oggi la copertina del libro ancora in edicola

Oggi, lunedì 20 maggio, il giornale La Provincia di Biella regala la copertina del  libro “Cento ricette di cucina biellese“. Si tratta della ristampa, riveduta e migliorata, di una pubblicazione realizzata nel 1994. Dieci fascicoli più la copertina che verranno cellofanati su ogni numero del giornale, mercoledì e sabato.

“Mach”, “mnestra marià” e “frità cun j’erbj”

“Cento ricette di cucina biellese”  ripropone, oltre ai piatti tradizionali, alcune ricette che con il tempo si sono perse, come il “batsuà” (piede di maiale bollito), la “frità cun j’erbj” (frittata di erbette”. La “scioletta” (minestra di cipolla fritta e patata), il “mach” (minestra di castagne) e la “mnestra marià” (minestra con spinaci, bietole e uovo). Si tratta solo di alcuni esempi di una cucina che ci riporta ai tempi dei nostri nonni. Una cucina sana, basata sui prodotti del territorio e lontana anni luce dal cibo spazzatura super processato che oggi abbonda sulle nostre tavole.
LEGGI ANCHE: Da sabato 11 maggio in regalo “Cento ricette di cucina biellese”

“Questo libro – si legge nella prefazione – non ha certo l’ambizione di competere con altre pubblicazioni, molto più approfondite e documentate, realizzate da studiosi locali (meritano una citazione particolare Tavo Burat e Giorgio Lozia, che con la loro “L’an-ca da fé” hanno posto una pietra miliare nella storia della cucina biellese, fornendo a noi un importante supporto per la realizzazione di questo lavoro”.

Quando la bagna càuda era fatta con le lische

Cento ricette di cucina biellese rappresenta solo il tentativo, speriamo riuscito, di realizzare una guida snella e di facile consultazione, capace di coniugare le antiche tradizioni con i gusti di oggi.

Ve la immaginate la faccia di un commensale al quale – in ossequio alla ricetta originale – proponiamo la bagna càuda fatta solo di lische d’acciuga e olio di noci? Eh sì, un tempo la mitica bagna càuda era semplicemente un modo per utilizzare anche le lische delle acciughe e per dare un po’ di sapore ai cavoli e ai tapinabò.

Quanta acqua è passata sotto i ponti! Eppure, fra gamberi di fiume e fegati d’oca, un bel piatto di polenta, fatto a dovere, merita ancora attenzione e rispetto.

Ai “pers pien” della Volter

Le ricette del libro sono state fornite da alcuni bravissimi cuochi locali; a queste abbiamo aggiunto piccoli segreti carpiti dalle nonne. I “pers pien” della Volter di Gaglianico o le “ancioe ant el bagnet” del Giorgio del Bottalino sono a prova di intenditore, statene certi.

Come ha evidenziato in un articolo l’indimenticabile Beppe Testa, “una volta più che una cucina povera vi era un modo di cucinare economico. La massaia sapeva sfruttare tutto nel modo più accurato“.

E così, le castagne non venivano lasciate marcire nei boschi, ma servivano per fare il “castagnaccio“, erano mangiate essiccate al fuoco o bollite, cotte con latte e riso o con le patate, addirittura con il vino. Con le rigaglie di pollo e le animelle si faceva la “finanziera“. Mentre della polenta veniva sfruttata anche la crosta rimasta attaccata al paiolo, ammorbidendola con una scodella di latte.

Profumo di tempi antichi

Altri tempi, dicevamo. Ed è in omaggio a quei tempi, a quella cultura e a quei sapori che nasce “Cento ricette di cucina biellese”. Un libro semplice come una minestra di riso e latte, un libro che speriamo possa diventare strumento utile per chi ama la buona tavola e vuole mangiare sano.

Vi siete persi i primi due fascicoli? Ecco come rimediare

Avete perso i primi due fascicoli in edicola? Niente paura. Potete provare a rivolgervi al vostro edicolante di fiducia, oppure contattare la nostra redazione telefonando al numero telefonico 015-32.383

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