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Il Comune non darà soldi a Pallacanestro Biella

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BIELLA – L’amministrazione comunale resta vicina alla Pallacanestro Biella, ma di fatto non assicura alcun aiuto economico alla società che dal 1994 tiene alto il nome dello sport sotto il Mucrone. Questa la sintesi dell’incontro di ieri, andato in scena a Palazzo Oropa, dalle 9 alle 11, tra sindaco il Claudio Corradino e il presidente Antonio Trada. I problemi sul tavolo del club rossoblù restano quindi irrisolti: vecchi debiti (oltre 2 milioni di euro) e difficoltà a reperire gli 800 mila euro stimati per fare un campionato dignitoso in Serie A2 la prossima stagione.

Il Comune sosterrà quindi la Pallacanestro Biella in tutte le forme di comunicazione e di sensibilizzazione sul territorio, nella speranza di trovare nuovi sostenitori. Punto. Ieri infatti è stato ribadito forte e chiaro che l’ente non darà nuovi contributi in un momento storico in cui la crisi morde tanto per le famiglie quanto per gli enti pubblici, chiamati a risparmiare su tutto. Gli ultimi soldi pubblici arrivati in Pallacanestro Biella sono stati stanziati dalla precedente giunta del sindaco Marco Cavicchioli: 100 mila euro. Un bell’aiuto l’ha dato anche questa amministrazione, ad inizio mandato, un anno fa, con un accordo sul Forum, che di fatto sgrava dei tanti oneri di gestione il club sportivo. Fine della storia.

I nodi da sciogliere, si diceva, restano quindi gli stessi di una settimana fa, quando il “numero uno” della società sportiva ha dichiarato pubblicamente le difficoltà economiche nel continuare l’attività, facendo un appello pubblico per aiuti senza i quali sul sogno rossoblù calerà il sipario. Nessuno finora si è fatto vivo. La situazione debitoria, infatti, pesa come un macigno, anche se qualcuno prova a vendere fumo, ridimensionando il tutto. Trada ha sempre ammesso che i debiti passati pesano, anche sul piano dell’immagine.

Pallacanestro Biella infatti ha sì pianificato il pagamento dei propri debiti con banche e fornitori vari, grazie a premi sportivi esigibili nei prossimi anni, ma il quadro generale resta quello di un club appesantito da conti in rosso che forse risolverà tra un decennio. Quale padre di famiglia, comprerebbe un alloggio gravato da un’ipoteca? Quale imprenditore investirebbe soldi veri dentro un sodalizio dal quadro finanziario tanto complesso? Ecco i problemi che la dirigenza sportiva è chiamata a risolvere. Inutile nascondersi dietro un dito e illudere i tanti appassionati e tifosi che anche i questi giorni, sui social, manifestano affetto ai colori della maglia.

Nulla comunque è ancora scritto sulla pietra, anche se nel salvadanaio rossoblù oggi non c’è un euro. E proprio dall’incontro in Comune di venerdì mattina, dove si è notata l’assenza dell’ex braccio destro del presidente, Francesco Bianchini Riccardi, che oggi parla solo in qualità di tifoso, segno di una comunicazione che funziona poco e in modo strano, è emersa la volontà di continuare l’attività e di non arrendersi alle gravi difficoltà. L’ipotesi di una retrocessione in Serie B, per dire, appare superata. Pallacanestro Biella infatti vuole mantenere la categoria, vetrina d’eccellenza anche per provare ad attrarre nuovi sponsor grazie a una ribalta nazionale.

Al momento dentro Pallacanestro Biella solo Marco Atripaldi pare avere l’esperienza e i contatti per cucire un piano di salvezza della società che ha del miracoloso e che passa da richieste d’aiuto a imprenditori locali e un dialogo con la Federazione. Oggi (paradossalmente) è il momento ideale per accedere a crediti sportivi, incassare aiuti statali, proporre “sanatorie” con il fisco e chiedere dilazioni nel pagamento dei debiti a lunghissimo termine con le banche alla luce della crisi mondiale. Il tempo pare esserci. L’iscrizione al campionato di Serie A2 è infatti fissata per il 31 luglio. Per realizzare miracoli, però, non bisogna perdere tempo. Neanche un giorno.

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