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Riapertura scuole: regioni agiscono in ordine sparso Gli ultimi aggiornamenti

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Tutti in classe dal 7 gennaio. Questo è l’orientamento prevalente nel governo, in vista del varo del nuovo dpcm con le misure anti contagio da Covid. Nel vertice di venerdì notte Conte e i capi delegazione non hanno preso una decisione finale: “La discussione sulla scuola è ancora aperta”, viene spiegato.

Fonti dei diversi partiti di maggioranza confermano che i ragazzi delle superiori dovrebbero tornare in classe solo all’inizio del nuovo anno, mentre a dicembre proseguirebbe per loro la didattica a distanza anche nelle zone gialle.

Aprire a dicembre – è il ragionamento – vorrebbe dire portare i ragazzi in classe una o due settimane al massimo prima di richiudere a Natale: meglio fissare fin d’ora l’orizzonte di gennaio.

I cambi di colore delle regioni con le ripercussioni sulla scuola

Il cambio di colore, per alcune regioni, ha delle ripercussioni anche sul fronte della scuola. L’ultimo Dpcm prevede infatti che la didattica sia in presenza per le scuole dell’infanzia, elementari e medie nelle zone gialle e arancioni mentre nelle zone rosse le scuole restano aperte solo per i bambini della scuola dell’infanzia, delle elementari e fino alla prima media compresa, tutti gli altri studiano a casa con la didattica a distanza.

Le regioni, però, si muovono in ordine sparso.

Lombardia“Da lunedì la scuola media verrà svolta in presenza”, ha annunciato il presidente della Lombardia Attilio Fontana.

Piemonte – Di diverso avviso il governatore del Piemonte Alberto Cirio, che ha annunciato: “Ho riunito tutti gli epidemiologi e abbiamo deciso che per la seconda e terza media continuerà la didattica a distanza”. 

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