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E’ morto Maurizio Russo

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E’ morto Maurizio Russo

È grande il dolore di tutto il Fondo Edo Tempia per la scomparsa di Maurizio Russo, uomo di immenso valore e amico della nostra onlus, prima ancora che suo dirigente. Avvicinatosi al Fondo nel 1993, quando ancora era commissario straordinario dell’azienda sanitaria di Biella, è stato nominato nel consiglio direttivo nel 1999, con l’incarico di responsabile delle relazioni esterne, e nel marzo 2001 è stato eletto vicepresidente, un ruolo che ha ricoperto fino al 2006 per poi restare fino ad oggi come consigliere onorario.

Grazie al rapporto con Elvo Tempia, ha lavorato fianco a fianco al nostro fondatore in battaglie importanti per la sanità biellese. Entrambi erano in prima linea, Russo ai vertici dell’azienda sanitaria e Tempia dalle scrivanie del Fondo, quando nel dicembre del 1994 la Regione mise nero su bianco per la prima volta progetti e finanziamenti per il nuovo ospedale che ha visto la luce vent’anni dopo. «Con noi ha seguito da vicino progetti importanti» ricorda Simona Tempia, «dallo sviluppo del progetto Mimosa per la prevenzione del tumore al seno all’ampliamento dei programmi di screening regionali sui mezzi mobili. E la sua presenza è stata costante là dove c’era un evento o una raccolta fondi a nostro favore». Maurizio Russo seguì da vicino anche i primi passi che condussero alla nascita della Fondazione Tempia, per implementare sul territorio il lavoro di ricerca sui tumori che ha condotto alla nascita dei laboratori che ora sono attivi a Biella e collaborano con le strutture sanitarie e scientifiche di tutto il mondo. «È una perdita che mi addolora profondamente» aggiunge Viola Erdini, presidente della Fondazione. «È sempre stato un consigliere valido e presente e mi ha molto incoraggiata e sostenuta quando ho iniziato ad occuparmi più attivamente della Fondazione. Lo ricorderò sempre con grande affetto».

Maurizio Russo era attivo nel volontariato sanitario anche nella Fand, l’associazione dei malati diabetici la cui presidente è la moglie Alina Mencaglia. E una delle sue ultime uscite pubbliche, nei mesi scorsi, è stata in occasione del compimento di un progetto culturale che ha seguito per anni: l’apertura della sezione precolombiana al Museo del Territorio con la collezione di reperti di Ugo Canepa, suo grande amico e donatore della villa dove ha sede il Fondo, in via Malta 3.

 

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