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Campagna antinfluenzale: vaccinazioni in calo

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Primi bilanci per la campagna antinfluenzale 2014-2015: somministrate circa 23mila 500 dosi nel territorio di competenza dell’Asl di Biella.

Primi bilanci per la campagna antinfluenzale 2014-2015: somministrate circa 23mila 500 dosi nel territorio di competenza dell’Asl di Biella.

Nel 98% dei casi i vaccini sono stati somministrati dai medici di Medicina Generale e in prevalenza a cittadini di età superiore a 65 anni. Rispetto allo scorso anno l’adesione della popolazione è stata inferiore.

I seguenti dati sono da considerarsi provvisori, in quanto la statistica completa rispetto alla somministrazione dei vaccini antinfluenzali viene solitamente realizzata alla fine del mese di marzo.

L’ASL BI ha acquistato 27.300 dosi di vaccino antinfluenzale di cui:

24.500 dosi di vaccino “split/subunità”;

1.300 dosi di vaccino “intradermico”;

1.500 dosi di vaccino “adiuvato con MF59”;

Al 15 Febbraio 2015, sono state utilizzate 23.500 dosi.

Nello specifico, sono stati somministrati:

  • 19.580 vaccini in soggetti di età pari o superiore a 65 anni, di cui 4534 hanno riguardato persone con oltre 85 anni di età;
  • 359 vaccini in soggetti di età compresa tra 6 mesi e i 65 anni, con malattie dell’apparato cardiocircolatorio;
  • 474 vaccini in soggetti di età compresa tra 6 mesi e 65 anni con diabete mellito;
  • 1.760 vaccini in soggetti di età compresa tra i 6 mesi ed i 65 anni con “altre condizioni di rischio”, per esempio affetti da patologie tumorali, malattie immunosoppressive,  insufficienza renale, epatopatie e patologie d’organo in genere;
  • 4 vaccini in donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza;
  • 212 vaccini su soggetti di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti (molti di questi vengono inclusi nella riga “soggetti di età pari o superiore a 65 anni”);
  • 282 vaccini su medici e personale sanitario di assistenza;
  • 207 vaccini su famigliari e contatti di soggetti ad alto rischio;
  • 315 vaccini per soggetti addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori;
  • 16 vaccini su personale che per motivi di lavoro è a contratto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani;
  • 149 vaccini per persone appartenenti ad altre categorie.

Dai questi dati si può notare che le persone sulle quali l’azione di vaccinazione è stata prioritaria sono individui ultrasessantacinquenni e quelli in età compresa tra i 6 mesi ed i 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, così come previsto dal ministero della Salute nella circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2014-2015”.

Rispetto alla scorsa campagna antinfluenzale c’è stata una minore adesione da parte della popolazione, probabilmente legata a più fattori:

  • minore fiducia nelle vaccinazioni in senso lato;
  • condizioni climatiche favorevoli che hanno fatto “dimenticare” il rischio influenza;
  • notizie televisive relative a morti sospette dopo la vaccinazione antinfluenzale che, nonostante le successive smentite, hanno spaventato notevolmente la popolazione, con successivo rifiuto vaccinale.

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