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A Biella serve una nuova ricetta. Anzi… un Ricetto

La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella

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Il Natale si sa è temporaneo per definizione, incomincia da qualche anno a questa parte sempre prima lato addobbi e decorazioni, ma alla fine è sempre l’epifania a portarsi via tutte le feste. A Biella però, con l’inizio del nuovo anno, a scomparire non saranno solo gli addobbi e la magia natalizia per i tanti bambini; saranno anche molti negozi che hanno già preannunciato lo stop delle loro attività.

Attività nel cuore di Biella, attività storiche, attività che dietro le vetrine avevano una storia di persone, sogni sacrifici. Serrande chiuse definitivamente da un lato, temporary shop aperti dall’altro: è questa la triste nuda verità per la città di Biella (ma non solo) di fronte ad una crisi che colpisce duro, desertifica una volta di più il centro e che – per ora – non sembra dar spazio a soluzioni concrete (se non appunto di facciata…).

Con le nostre montagne a due passi, sarebbe quasi scontato dire che dobbiamo lavorare per invertire il trend, tornare in vetta…Ma qui alla fine le uniche “vette” che resteranno sono quelle del nuovo iper centro commerciale, di aggregazione di attività e chi più ne ha più ne metta che sorgerà a sud della città, tra Gaglianico e Biella, e che isolerà ancora di più il nostro centro città, a cui non basteranno più nemmeno le idee stile “negozi a tempo” per sopravvivere a se stesso.

Il boom dello shopping on line di cui si legge in questi giorni (+35%), gli affitti in centro sempre più cari, il problema parcheggi, il degrado urbano, sono dati oggettivi che ci dicono una volta di più come Biella, di fronte alla crisi e alle tante scelte strategiche sbagliate del passato non abbia soluzioni valide. Né da destra, né da sinistra.

Vent’anni fa, gli ambulanti del mercato – di fronte alle difficoltà logistiche che necessariamente arriveranno per ospitare la prossima adunata nazionale degli Alpini – non avrebbero protestato. Oggi che la crisi morde tutti alle caviglie, chiedono tutele, soluzioni alternative per fare in modo di non perdere nemmeno un’ora del loro lavoro. Segno dei tempi, segno delle tante difficoltà in essere con la speranza che si riesca a trovare con l’amministrazione una valida alternativa.

Gli scenari del Natale 2024 sono questi, una sorta di due mondi paralleli: da un lato il mondo degli adulti che arranca, che vive di preoccupazioni quotidiane che neanche il Natale riesce più ad attenuare. Dall’altro il mondo magico del Natale per i bambini, che ha nel Ricetto di Candelo la sua massima espressione (da qualche anno a questa parte), valorizzato nei giorni scorsi da RAI 2 e dalla simpatica Antonella Elia. Nel mezzo, tante proposte – da mettere sotto l’albero – alla ricerca di un modo nuovo per reinventarsi, per valorizzare una città e un territorio che nel parere di molti resta stupendo, a misura d’uomo e, per questo con tante potenzialità collegate da esplorare. Chissà…

Chiudo con la mia personale letterina a Babbo Natale già messa sotto l’albero: quest’anno come regalo ho chiesto un trenino elettrico che però, a quanto mi dicono i suoi aiutanti, non potrà arrivare. Per questo ho chiesto di poter ricevere almeno un bus sostitutivo che possa viaggiare in orario almeno quanto la sua slitta nel mese di dicembre. Grazie Babbo Natale per quanto saprai fare. Ti abbraccio, Luigi.

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