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Politica

Togliete a Cavicchioli il braccialetto della verginità

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Caro Direttore, all’indomani dell’infausto insediamento della giunta di centrosinistra cittadina, l’associazione “Libera”, improvvidamente e prematuramente, consegnava il “braccialetto bianco” al Sindaco di Biella Cavicchioli per la “trasparenza” che – sulla fiducia – avrebbe garantito nel suo operare. A mio sommesso modo di giudicare, si trattò di una dubbia e frettolosa scelta, contrassegnata da una componente fideistica che non si poteva sapere se ben risposta o malriposta. L’ambasciatore locale di Libera Cipolat, con gran squilli di tromba ed in pompa magna, entrava in municipio e, con gesto grave e solenne, conferiva all’amico Cavicchioli il “braccialetto bianco”, apponendo propagandisticamente sulla persona di quest’ultimo un nobiliare sigillo di purezza doc, certificato libera.

Caro Direttore, all’indomani dell’infausto insediamento della giunta di centrosinistra cittadina, l’associazione “Libera”, improvvidamente e prematuramente, consegnava il “braccialetto bianco” al Sindaco di Biella Cavicchioli per la “trasparenza” che – sulla fiducia – avrebbe garantito nel suo operare. A mio sommesso modo di giudicare, si trattò di una dubbia e frettolosa scelta, contrassegnata da una componente fideistica che non si poteva sapere se ben risposta o malriposta. L’ambasciatore locale di Libera Cipolat, con gran squilli di tromba ed in pompa magna, entrava in municipio e, con gesto grave e solenne, conferiva all’amico Cavicchioli il “braccialetto bianco”, apponendo propagandisticamente sulla persona di quest’ultimo un nobiliare sigillo di purezza doc, certificato libera.

Trovai stucchevole questo gesto di estrema fiducia che legittimamente poteva fare il sig. Cipolat in virtù dei rapporti personali e un po’ meno una associazione, così come trovai ridicola l’autoreferenzialità di certi circoli – rectius cerchi tragici – biellesi che se le cantano e se le suonano da soli.

Sotto questi migliori auspici cominciava il regno di Cavicchioli: una primavera di trasparenza ed insuperabilità morale, con tanto di di cipollatiano sigillo di libera.
In occasione della consegna del braccialetto della purezza che Libera, con buona dose di modestia libera ritiene di poter dispensare a proprio piacimento, vennero sottoscritte le tavole di libera in ordine alla trasparenza, invitando a rendere conoscibili stipendi, redditi e emolumenti dei politici locali.

Orbene sulla Provincia di Sabato si pubblicavano – come previsto dalla normativa prima ancora che dai solenni e magniloquenti impegni del Sindaco con Libera – i redditi dei politici locali, ma, clamorosamente e paradossalmente, non comparivano proprio quelli del Sindaco Cavicchioli, unto dal sigillo della trasparenza da Libera, am dimentico dei propri doveri di trasparenza.
Sono certo che Libera non volterà la testa dall’altra parte, secondo la migliore tradizione dell’indifferentismo morale, ma vorrà redarguire e richiamare il figliol prodigo ai suoi doveri di trasparenza, pena la revoca pubblica del prezioso sigillo di trasparenza così entusiasticamente e prematuramente conferito.

Prevarrà dunque l’antico sodalizio che lega Cavicchioli a Cipolat, vessillifero locale di Libera o prevarranno le “tavole dei valori” di Libera? La domanda è retorica perché in questi anni Libera avrebbe avuto svariate occasioni per intervenire a tutela della “trasparenza”.

Non è forse strano che io sappia anticipatamente quale ente emetterà un bando, quale sarà l’oggetto del bando e chi sarà il vincitore, come è accaduto per l’Agenda Digitale del Comune di Biella? Non è forse curioso che, sempre a proposito di agenda digitale, vi sia stata una collaborazione con uomo del cerchio tragico di Marco Cavicchioli? Non è forse anomalo che, senza bando o anche solo comparazione di curricula e di proposte economiche, si scelga e si remuneri, quale figura professionale per un crowdfunding, altra persona sempre appartenente al cerchio tragico di Cavicchioli?

Sia ben chiaro che non vi è nulla di illegale in quanto sopra esposto, ma tutto racconta di un regno – quello di Cavicchioli – in cui certo non regna la trasparenza così fieramente ed orgogliosamente rivendicata da Libera.
Siamo sicuri, dunque, che, tirando le somme su metà mandato di Cavicchioli, il braccialetto della verginità e della purezza così entusiasticamente e fideisticamente consegnato non debba essere revocato?

Faccio una modesta proposta metodologica: revocare il braccialetto della “trasparenza” a Cavicchioli per affermare il principio che il braccialetto viene consegnato non sulla fiducia, ma a seguito di ponderata valutazione al termine di ogni anno solare agli amministratori relamente meritori.
In questo modo anche altri Sindaci del Biellese, non ancora toccati dalla grazia di Libera, potrebbero concorrere a pieno titolo, ma soprattutto il braccialetto acquisirebbe il significato di un attestato che si ottiene, non sulla fiducia amicale e autoreferenziale, ma per meriti conseguiti sul campo.
Andrea Delmastro delle Vedove

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