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Politica

Disabili, i contributi della vergogna

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Tre anni di attesa per ottenere un contributo dalla Regione Piemonte per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Come se non bastasse “non si possono fare previsioni” su quando, e soprattutto se, tale contributo verrà regolarmente erogato. E, nel frattempo, una famiglia ha speso oltre 2500 euro per lavori di ammodernamento all’interno della propria abitazione in cui vive una persona disabile. Con la certezza, a questo punto diventata miraggio, di poter ottenere un rimborso sugli interventi necessari. Probabilmente si tratta di una delle tante storie che riguarda una famiglia piemontese. E che, crediamo, debba essere finalmente portata alla luce, in particolare dopo gli ultimi fatti di cronaca.

Nel gennaio 1989 fu istituita la legge 13 che prevedeva un fondo per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
Speranzosi di potervi accedere, ma soprattutto costretti a farne uso, abbiamo affrontato la spesa. Viviamo in un paese nei pressi di Biella. A causa del peggioramento di salute di un componente della famiglia, malata di sclerosi multipla, abbiamo sostituito la vasca da bagno con un box doccia dotato dell’attrezzatura necessaria. Nel giro di mezza giornata il lavoro è stato svolto da una ditta specializzata.

L’importo totale, che in ottemperanza alla legge ha ottenuto l’applicazione dell’Iva ad aliquota ridotta del 4%, era di 2808,00 euro.
Dopo aver pagato nel novembre 2010 abbiamo presentato regolare istanza di contributo alla Regione Piemonte. L’ufficio tecnico del nostro Comune ha spedito la documentazione e la richiesta è stata trasmessa alla Regione nel marzo 2011. Sono passati quasi 36 mesi senza avere notizie anche se la nota presente sul documento del Comune: “Non sono noti a questo ufficio i tempi di erogazione del contributo da parte della Regione stessa” non lascia presagire nulla di buono. Negli uffici del Comune attendono che vengano erogati i fondi necessari.
Negli uffici competenti della Regione si sottolinea di non avere notizie sui tempi e i modi. “Ci hanno tagliato i fondi e non sappiamo cosa succederà – rispondono – stiamo finendo di erogare i soldi del 2010. Poi inizierà il 2011. Quindi, forse, toccherà a voi”. Guai a guardare oltre: “Per il 2012 e il 2013 non è stata attivata la procedura per la formulazione della graduatoria regionale”. Sicuramente i più sfortunati. E arrabbiati.
Il Comune ricorda che, anche se i fondi venissero effettivamente rilasciati, passerebbero altri mesi prima dell’assegnazione a causa delle doverose verifiche. Probabilmente se la persona in questione ci avesse abbandonato qualcuno potrebbe tirare un sospiro di sollievo perché nessun contributo verrebbe erogato. Immagino che molte famiglie abbiano effettuato lavori di questo genere, obbligati da una situazione sempre più grave.
Alcuni si sono indebitati, costretti ad altre spese simili, altri hanno smesso di lottare consapevoli che non riceveranno mai nessun aiuto. Noi continueremo. Nella speranza che, qualcuno, possa dare risposte certe e gli aiuti necessari. 
Lorenzo Lucon

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