BiellaPausa Caffè
Il polo della musica: un’occasione sprecata
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana

Tra il 2004 ed il 2008, l’allora assessore alla Cultura della Città di Biella, Giulio Salivotti, disponendo dei locali ristrutturati di palazzo Ferrero, al borgo storico del Piazzo, ebbe un’intuizione tanto entusiasmante quanto fugace: realizzare in quei locai storici un polo dedicato alla musica. Me ne parlò in una lunga intervista illustrando un’idea che sarebbe stata straordinaria per tanti giovani biellesi, ma che avrebbe potuto risultare molto interessante anche al di là dei confini provinciali, considerando anche che lo stesso palazzo ospitava ed ospita tuttora una realtà ormai storica come il Biella Jazz Club.
Salivotti avrebbe voluto creare uno spazio aperto ove fare esibire le varie band di giovanissimi (in quel periodo era anche assessore alla Politiche Giovanili) desiderose di avere i primi impatti con un piccolo pubblico, ma anche creare sale per le prove di cantanti e musicisti (sempre alla ricerca di spazi, spesso costosissimi) e fors’anche allestire un piccolo studio di registrazione, autogestito, sia pure in modo assistito, per la realizzazione di cd, in quel periodo non ancora asfaltati dai social.
Un’intuizione molto interessante in una città come Biella che di certo non è mai stata una fucina di appassionati di canzoni e spettacolo. Infatti l’idea, così come era comparsa, tramontò e nel volgere di poche settimane non se ne sentì più parlare. Troppo costosa, sussurrò qualcuno, sia per le spese di realizzazione, sia per quelle di sorveglianza. Peccato però che poco tempo dopo quei locali vennero affidati come residenza a Stalker Teatro, affiliato alle Officine Caos di Torino, sponsorizzatissimo dalla Regione Piemonte (e da tutta la sinistra) alla quale il buon Salivotti non potè fare altro che inchinarsi (anche per appartenenza politica) sobbarcandosi, per sua stessa ammissione, il costo di 40mila euro all’anno, per svariati anni.
Le risorse per realizzare un polo della musica, che sembravano introvabili, come per incanto per Stalker furono reperite (magìe della politica), ma Biella in quel frangente perse una bella occasione per dotarsi di un progetto innovativo, aperto ai giovani, potenzialmente anche educativo e promozionale per il territorio. Dopo Stalker, la gestione di palazzo Ferrero passò in mani private, che attualmente ancora se ne occupano, lasciando solo il ricordo di una bella fiammata di vitalità.
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Benzino
4 Aprile 2025 at 9:01
torino è la nuova capitale del comunismo in Italia. Chiamare l’esercito e fare sparire qualsiasi traccia di marciume rosso, a partire dai centri sociali, covo di comunismo, criminalità, spaccio, teorie woke e gender e altre forme di degrado della società.