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Gli Sbiellati

L’ansia da prestazione del sindaco di Biella Claudio Corradino

Gli sbiellati, la rubrica di Lele Ghisio

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Fonzarelli di provincia

Che barba, che noia. Eppure non possiamo fare finta di nulla, se ciò che accade è proprio il nulla. Se questa amministrazione all’inizio dell’estate ha sbiellato, con due assessori (in)competenti e un sindaco che sono andati fuori giri e nemmeno sono riusciti a ingranare la marcia per recuperare qualche milionata di euro per migliorare l’abitabilità in città.

Da allora la suspense dovuta all’attesa della stampella assessorile di un nuovo ingresso, a garanzia del saper fare qualcosa che non siano selfie o dirette Facebook, è andata via via scemando e ha fatto spazio alla noia di annunci disattesi. Dei “no grazie” incassati settimanalmente abbiamo perso il conto e la tragedia si sta trasformando in farsa ogni giorno che passa.

Intanto consiglieri d’ogni risma vengono sguinzagliati alla ricerca, ormai disperata e casuale, di figure di riferimento utili. A ogni cena o incontro al bar c’è il rischio che a qualcuno, tra una portata e l’altra o tra un caffè e un cappuccino, venga in mente di chiederti: “ma tu che ne diresti di fare l’assessore?”. La situazione è grave ma non è seria, giusto per ricorrere all’estrema lucidità d’analisi dell’italianità espressa da Flaiano.

Nel frattempo c’è da tirare a campare, e a tentare di spostare l’attenzione attraverso banali e ingenui artifici retorico-amministrativi. L’ansia da prestazione del nostro sindaco si esterna allora in interviste e dichiarazioni sull’attività di giunta. “Risolti problemi mai visti” è un suo virgolettato apparso in un titolo di una mesata fa, apparso su un giornale locale. C’è solo da aggiungere che il vero problema è che lui non li avesse davvero mai visti. L’ovvio e infantile tentativo di cercare colpevoli nelle precedenti amministrazioni è evidente, fatta salva l’evidenza che ogni amministrazione è lì apposta: per risolvere i problemi della città, mica per crearli com’è invece accaduto.

Da allora le dichiarazioni s’inseguono e a volte si sovrappongono: lui e il suo vice fanno il verso a Qui Quo Qua parlando all’unisono. Armi giocattolo di distrazione di massa, e critiche ai media locali quando evitano ogni genuflessione raccontando l’accadere. Con l’immancabile attacco all’opposizione dichiarando, nelle confidenziali e sindacali dirette social, che la sinistra quando non è al potere attacca in maniera strumentale. Vien solo da sorridere, mica da ridere, per una frase estrapolata dal manuale del piccolo leghista, esperto in attacchi strumentali. Entrare nel merito è esercizio inutile, quando lo scopo è rivelare l’evidente nudità del re.

Dichiarare che c’è bisogno di “ritorni”, rivolgendo un accorato appello ai fratellini di Biella per reintegrare l’assessore disintegrato proprio dallo scandalo della mancata partecipazione al bando, è segno di debolezza e carenza d’idee, quanto di soluzioni, alla crisi in atto. «Perché dopo Natale ci sarà parecchio da fare», come non ce ne fosse stato già prima: siamo al giochetto del “dopo le feste”. Seguirà, a breve, un “cosa fate a Capodanno?”.

Come vedete, guardare nel tempo libero le dirette Facebook del nostro primo cittadino può rivelarsi persino divertente. Non perde nemmeno l’occasione per vendere come geniale e necessaria l’intuizione di una task force sanitaria per capire quali siano le carenze sanitarie locali. Mi spiego meglio: dopo due anni e fischia dal suo insediamento coinvolge due consiglieri per consigliarlo alla bisogna. Va bene fare le cose con calma, che la fretta è spesso cattiva consigliera, ma così siamo al paradosso. Quasi come se l’emergenza sanitaria non fosse tale in questi due anni passati a lottare contro una pandemia, mentre lui era impegnato a consegnare mascherine a domicilio col suo vice e uno smartphone. I due consiglieri esperti li scopre ora. E “task force” pare un filo ridondante, non vi pare?

Bene, sanità sistemata. Passiamo all’operazione antidroga, ridondanti come sempre. Sindaco e vice hanno tagliato i cespugli in un parco, là dove, non ho capito bene, si nascondevano spacciatori o stupefacenti. E minacciano anche: «Contrasteremo il fenomeno dappertutto», minacciando di tagliare arbusti ovunque per restituire i parchi alla popolazione. D’interrogarsi sul rapporto tra domanda e offerta di droghe e risvolti sociali assortiti, nemmeno l’idea. Sceriffate da telefilm, satirico.

Infine, la chicca. Un articolo sul sito del Comune riporta con la stessa enfasi del primattore che, tra agosto e settembre, sono stati effettuati “quasi” cento interventi di manutenzione (niente quota 100, mannaggia). Tentando disperatamente di far apparire straordinario un intervento di manutenzione ordinaria, per indispensabile che sia, recitando d’aver posto rimedio a carenze addirittura storiche con interventi mirati: hanno sostituito cartelli stradali sbiaditi e tappato buchi. Sul finale della diretta, al social sindaco scappa di dire al suo addetto stampa: «Sei un disastro». Ecco.

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