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La storia di Giulietta e Romeo rivisitata in chiave biellese

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Il sipario si apre su un muro in pietra. Una musica dolce accompagna la comparsa della figura che si staglia in cima al parapetto, lo sguardo al cielo, le mani sul cuore. «Oh Romeo Romeo, perché sei tu Romeo?» esordisce, e finalmente tutto è più chiaro. La telecamera si sposta e inquadra il suo bello, che striscia lungo il muro. Ma, un momento, quello non è il Ricetto? E questa Giulietta non ha dei tratti un po’ troppo mascolini? Tocca a Romeo, che gonfia il petto e risponde: «Il nome l’ha deciso mio padre, quel babbeo!».

Il sipario si apre su un muro in pietra. Una musica dolce accompagna la comparsa della figura che si staglia in cima al parapetto, lo sguardo al cielo, le mani sul cuore. «Oh Romeo Romeo, perché sei tu Romeo?» esordisce, e finalmente tutto è più chiaro. La telecamera si sposta e inquadra il suo bello, che striscia lungo il muro. Ma, un momento, quello non è il Ricetto? E questa Giulietta non ha dei tratti un po’ troppo mascolini? Tocca a Romeo, che gonfia il petto e risponde: «Il nome l’ha deciso mio padre, quel babbeo!».

Comincia così la divertente rivisitazione biellese del celebre capolavoro di Shakespeare, da qualche tempo visibile sul nostro sito. Tre ragazzi, rispettivamente nei ruoli di narratore, Giulietta e Romeo, hanno messo in piedi in chiave tragicomica la vicenda dei due innamorati più famosi della storia, alle prese con i problemi di coppia moderni.

Lasciamo ai lettori la sorpresa si scoprire come va a finire e andiamo a conoscere il regista e sceneggiatore del corto. Si chiama Fabio Angelino, ha 24 anni e racconta di un progetto nato per gioco insieme agli amici di sempre: «Ho sempre avuto la passione per il cinema e ho deciso insieme a due amici, Silvio Burato e Sergio Jay Ricca, di intraprendere questa strada in modo amatoriale e simpatico, inizialmente per il puro gusto di far ridere». Nasce così anche lo spiritoso nome della casalinga casa di produzione, che i tre hanno battezzato “Brodo production” (per scoprirne i misteriosi motivi, vi rimandiamo alla loro pagina Facebook).

«Io e Silvio siamo operai, Sergio fa il portiere di notte. Ci autofinanziamo, finché si tratta di un gioco non vogliamo spendere in videocamere e altre attrezzature. E’ un divertimento ma lo prendiamo come un impegno da portare avanti con costanza, tra qualche difficoltà per via degli orari di lavoro. Di sogni nel cassetto ne ho tanti, tra tutti ci infilo anche questo. Silvio e Sergio ci credono davvero, vorrebbero fare i comici di professione». Le precedenti produzioni del trio hanno ospitato anche altri amici e toccato tematiche diverse, tra cui l’attualità: accade nel video di presa in giro delle “sentinelle in piedi” (“con una gamba sola”, aggiungono loro), costato qualche seria critica. «Ho dato fastidio a un po’ di gente. Ma ho delle mie idee, e penso che il video sia un buono strumento per esprimerle». E Fabio lo fa con l’arma dell’ironia.

Racconta con modestia questo ragazzo, riferendo di come pure un comico di Zelig a cui ha inviato il video l’ha commentato con divertito entusiasmo, incoraggiandoli ad andare avanti. Le inquadrature, il montaggio, i tempi scenici li ha imparati da autodidatta amante del cinema, semplicemente guardando montagne di film. Per quanto riguarda i testi non se ne pavoneggia, ma non sono esattamente opera di un dilettante: oltre ai dialoghi delle scenette infatti ha già pubblicato due libri (di cui il secondo, “Eppure sento le tue lacrime”, è acquistabile online) e ha appena firmato un contratto con una nuova casa editrice, la Porto Seguro Editore, che pubblicherà il suo primo vero romanzo, “Oliver”. «Scrittore è una parola grossa, devo fare ancora tanta strada! Diciamo che non mi dispiacerebbe vedere le copie dei miei libri in libreria, ma è un lavoro lungo e complesso».
Un altro sogno nel cassetto da portare avanti.

Gaia Quaglio

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