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Cossato, dalle litanie al gossip nel bollettino parrocchiale

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COSSATO – Niente Facebook, Instagram, Internet, cento anni fa a Cossato, ma la vita della città era raccontata dal bollettino parrocchiale. Un documento che sotto diverse vesti ha proseguito la propria attività per un secolo fino ad oggi.


Don Fulvio Dettoma, attuale parroco di Cossato, ha voluto studiarlo e analizzarlo in una diretta stampa su Facebook.
Il bollettino racconta non solo l’evoluzione della città, ma contiene anche tanti scritti che dimostrano come in fondo le preoccupazioni di un secolo fa sono le stesse di oggi. E non mancano neppure le curiosità come il Cavalier professor “tal dei tali” che si sposò una prima volta a Sagliano, rimasto vedovo, si sposò a Verona. E poi si sposò una terza volta a Reggio Calabria. La giovane una volta scoperta la bigamia denunciò il fatto, mentre l’uomo sparì. Il vicario nel bollettino scrive: «Non è il caso di fare commenti».


Era un bollettino parrocchiale decisamente moderno sin dalla sua origine, la prima pubblicazione risale al 1922. Infatti vengono riportate diverse notizie di cronaca, come il caso di un operaio cossatese morto a causa delle ustioni riportate dopo essere caduto in una caldaia di acqua calda. O ancora il caso del contabile licenziato dall’azienda per presunte irregolarità e poi suicidatosi quando a casa sua si presentarono i carabinieri. Non esisteva la privacy, c’erano nomi e cognomi di tutti.


Don Fulvio Dettoma ha avuto il merito di rispolverare il vecchio bollettino e renderlo pubblico raccontandolo con una diretta Zoom.
«Cos’era un bollettino parrocchiale 100 anni fa? – ha spiegato durante il suo intervento il sacerdote -. Bisogna andare a considerare la situazione locale, sociale e generale dei mezzi di comunicazione di allora. Sicuramente l’unico strumento di comunicazione era la carta stampata. Il bollettino era formato da notizie di paese che all’epoca contava oltre 4000 abitanti».


Diversi articoli sulla dottrina, alcuni moraleggianti, c’è poi la cronaca parrocchiale, la storia del circolo Splendor che nasce nel 1922, l’attività delle suore, dell’asilo e poi della casa di riposo.


C’è anche l’aspetto civile. «Il bollettino racconta anche la vita quotidiana – riprende don Dettoma -, ci sono riferimenti a questioni del consiglio comunale e anche la vita delle fabbriche».
Per quanto riguarda la cronaca si parla di incidenti causati da cavalli imbizzarriti che vanno a schiantarsi da qualche parte, mucche impazzite che schiacciano il conduttore del calesse. Oltre a incidenti in bicicletta.
Era stato don Antonio Pivano, vicario dal 1919 al 1955 a Cossato a fondare nel 1922 il bollettino e curarlo. A lui succede don Felice Bertola dal 1955 al 1970, don Bruno Carrera dal 1970 al 1994, poi don Attilio Peruccia fino al 2002 e quindi don Dettoma.


«Il primo numero è dell’aprile 1922 – riprende don Dettoma -. Anche nel ventennio fascista il bollettino proseguì le pubblicazioni il vicario non fa politica. Probabilmente questo l’ha salvato dalla censura». E proprio nell’articolo iniziale don Pivano spiega il motivo per cui ha voluto il bollettino: «Vuole parlare a tutti, entrare nelle famiglie. Il bollettino è li da leggere. Fino al 1925 non ci sono foto. In quell’anno viene inaugurato l’asilo e viene realizzata una pubblicazione apposita – spiega don Dettoma -. Si vede che il risultato fu piacevole, così dall’anno successivo iniziarono a comparire le foto».


Tante le curiosità che sorgono leggendo i vari numeri del bollettino: si trovano articoli in cui si spiega perchè non bisogna bestemmiare, altri in cui si parla dell’assenza di giovani e uomini a messa. «Il vicario – spiega don Dettoma – scrive che le scuse erano le più svariate: chi deve accudire il fratellino, chi diceva di non avere il vestito buono. Oggi mi dicono che devono fare i compiti».


E poi ci sono i grandi gesti di solidarietà come i cossatesi di New York che mandarono 25 mila lire all’ospedale di Biella espressamente per i poveri di Cossato. «Era stata così garantita la copertura sanitaria – sottolinea don Dettoma -. Pensate che forma di solidarietà efficace e importante».

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