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Cronaca

“Mi hanno sputato addosso”

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Da alcuni anni a questa parte i grandi  saloni dell’ex lanificio Rivetti di via Carso, ormai abbandonati da lustri, sono diventati meta notturna di un folto gruppo di persone senza fissa dimora. Ma fino ad ora, a parte qualche caso sporadico, nessuno si era mai lamentato di tutto ciò. Lunedì scorso invece qualcosa è accaduto. A raccontare la sua spiacevole esperienza è Stefano Rizzato, un ragazzo di 29 anni che risiede in un condominio a pochi passi dall’ex lanificio.

Da alcuni anni a questa parte i grandi  saloni dell’ex lanificio Rivetti di via Carso, ormai abbandonati da lustri, sono diventati meta notturna di un folto gruppo di persone senza fissa dimora. Ma fino ad ora, a parte qualche caso sporadico, nessuno si era mai lamentato di tutto ciò. Lunedì scorso invece qualcosa è accaduto. A raccontare la sua spiacevole esperienza è Stefano Rizzato, un ragazzo di 29 anni che risiede in un condominio a pochi passi dall’ex lanificio.

«Erano circa le sette del mattino – dice –  con la mia ragazza Lucrezia e il nostro cane Tommy mi stavo  dirigendo a piedi verso via Bertodano per andare a fare colazione.  Ad un certo punto, da un cancello ormai praticamente distrutto, che si affaccia su via Carso, sono usciti tre uomini sui 50 anni. Erano disposti in fila indiana. L’ultimo, per scherzare, ha spinto gli altri due che non si reggevano in piedi già  di loro. Come prevedibile, dopo qualche passo sono caduti proprio contro di noi che stavamo camminando. Io ho mantenuto la calma, soprattutto perché ho visto la mia ragazza visibilmente spaventata. Uno di questi barboni ha cominciato a inveire contro di noi con insulti pesanti.

«A quel punto – prosegue Stefano –  la mia reazione è stata molto pacata, gli ho semplicemente chiesto  di smetterla e di vergognarsi. Non l’avessi mai fatto, lui si è avvicinato e senza esitare mi ha sputato addosso. Sempre mantenendo la calma io e Lucrezia abbiamo attraversato la strada aumentando il passo. Avremmo voluto chiamare la Polizia ma caso vuole che non avessimo il telefono appresso. Questi ceffi ci hanno seguiti fino all’incrocio tra via Trento e via Repubblica, sempre riempendoci di insulti, poi sono finalmente tornati indietro. Per fortuna  non è successo nulla di grave.

Dico io, ma come mai le istituzioni, pur conoscendo bene la triste situazione che esiste in un centro città ormai degradato dalla costante presenza di questa gente, non fanno nulla?

Mauro Pollotti 

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