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Cronaca

Altri due detenuti sul tetto del carcere per protesta

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Martedì sera è andata in scena un’altra manifestazione di protesta nel carcere di Biella. Questa volta i protagonisti dell’episodio sono stati due detenuti, entrambi ventenni, uno nordafricano e l’altro nigeriano, condannati per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e con una pena che li avrebbe costretti agli arresti per ancora circa tre mesi. Come fatto da un altro detenuto nei giorni scorsi, i due si sono rifugiati in segno di protesta sul tetto del penitenziario di via dei Tigli.

Martedì sera è andata in scena un’altra manifestazione di protesta nel carcere di Biella. Questa volta i protagonisti dell’episodio sono stati due detenuti, entrambi ventenni, un marocchino e un tunisino, condannati per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e con una pena che li avrebbe costretti agli arresti per ancora circa tre mesi. Come fatto da un altro detenuto nei giorni scorsi, i due si sono rifugiati in segno di protesta sul tetto del penitenziario di via dei Tigli.

E’ già il secondo episodio che avviene nel carcere di Biella nel giro di un solo mese. Il primo, meno di due settimane fa: un altro detenuto, sempre di origine marocchina, di 29 anni, è salito sul tetto dello stesso padiglione, dove martedì sono saliti i due giovani, per protestare e pretendere cure sanitarie.

Subito sono scattate le procedure di sicurezza: allertati carabinieri e polizia che hanno presidiato, dalle 14.30, il perimetro del carcere. Informati anche i vigili del fuoco pronti a intervenire all’occorenza. Numerose le forze dell’ordine presenti nello spiazzale di via dei Tigli, un vero e proprio cordone: polizia penitenziaria, nucleo radiomobile dei carabinieri e due volanti della polizia.

Nel corso del lungo pomeriggio i due rivoltosi hanno lanciato insulti nei confronti delle forze dell’ordine, sfidando gli agenti della polizia penitenziaria ad aprire il fuoco. Oltre alle imprecazioni, il detenuto più infervorato, rivolgeva le sue grida, in arabo, in direzione del cielo.

Al di là delle motivazioni e del comportamento tenuto dai due rivoltosi, c’è da chiedersi come abbiano potuto raggiungere il tetto evidentemente senza troppi problemi, a così breve distanza da un analogo episodio. Probabilmente sono riusciti a salire dalla scaletta e dalla canna fumaria utilizzate in precedenza, dunque le precauzioni prese a seguito della prima protesta hanno fallito clamorosamente.

 

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