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Tutti in carrozza, ma con la mozzarella…

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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In carrozza, si parte! potrebbe essere il nuovo slogan pubblicitario per rilanciare il turismo nel Biellese facendo un po’ di necessità virtù. Il problema dei treni ci attanaglia da decenni? Siamo vittime inascoltate a qualsiasi livello istituzionale della più totale indifferenza politica al problema che neanche san Cristoforo, patrono di barcaioli, viandanti, pendolari, viaggiatori e ferrovieri può metterci una pezza? Niente paura, risvegliamo l’orso biellese che è in ciascuno di noi e trasformiamo il nostro “disagio ferroviario” in un’opportunità di marketing un po’ retrò e vecchio stile.

Lasciamo i treni biellesi ai loro tragici ritardi e all’ennesima inutile riunione politica sul tema e guardiamo con fiducia avanti, anzi indietro. In carrozza, si parte ! vuole essere proprio questo: un ritorno alla diligenza con i cavalli, al trasporto passeggeri da e verso Biella con un sistema vecchio ma collaudato che saprà – unico in Italia – essere di richiamo per chi vorrà rivivere un certo spirito avventuroso stile selvaggio west.

D’altronde Biella vanta similitudini con il territorio canadese del Klondike, famoso per la corsa all’oro di fine ‘800, essendo già meta di ritrovo per molti cercatori di pepite nel torrente Cervo. Insomma, se Biella saprà farsi capofila di un’iniziativa di questo genere, sono sicuro che potrà diventare una sorta di parco tematico a cielo aperto facendo rivivere antiche emozioni vissute nei western all’italiana. Ovviamente il servizio di trasporto pubblico con cavalli dovrà essere strutturato: avrà la sua biglietteria costruita in simil pietra con tanto di cactus nei dintorni, la sede di partenza e di arrivo delle corse all’altezza della stazione san Paolo, l’officina per abbeverare/nutrire i cavalli e per ferrare gli zoccoli poco più avanti, in prossimità dell’attuale parco giochi, un saloon con porte girevoli all’altezza di via Roma oltre a personale specializzato del Comune per la guida della diligenza (e posizionato ad ogni stazione di posta lungo la tratta per il cambio cavalli).

Tra i temi più spinosi da risolvere per la dirigenza, o meglio diligenza, di palazzo Oropa, quello della sosta a Brianco, da sempre vero e proprio “sogno proibito” per tante generazioni di pendolari biellesi. Inoltre, un tipo di trasporto di questa natura porterebbe con sé, due aspetti pratici da non sottovalutare. Il primo riguarda i tempi di percorrenza per raggiungere le città limitrofe, che saranno di certo competitivi con gli attuali e futuri orari di percorrenza stimati ad esempio per Milano (2 ore e 23 minuti circa per raggiungerla prima delle otto di mattina).

Il secondo riguarda il tema della carrozza ristorante, mai presente sul trasporto locale e che invece potrebbe essere un nuovo servizio sulla diligenza biellese grazie alla presenza di steward/hostess autorizzati a vendere bibite e snack di varia natura tra cui anche la mozzarella… in carrozza.

Insomma, direi che da queste colonne un’idea concreta della situazione trasporti e delle possibili soluzioni alternative da trovare – al solito con un pizzico di sale e pepe – l’abbiamo data. Quando c’era lui, i treni arrivavano in orario si diceva nel secolo scorso. Adesso, con prospettive e parametri diversi, tocca a certi esponenti del PD locale (non che da altre parti politiche si brilli per realismo sul tema) affermare con enfasi che se in Regione e in Comune, nel 2019, ci fossero stati loro oggi Biella avrebbe i suoi treni per Torino e Milano.

A parte che in Regione e in Comune in questi decenni, hanno governato tutti, ma proprio tutti, direi che se questi sono gli slogan per le prossime amministrative del 2024 non ci resta che affidarci a san Cristoforo, già citato patrono dei trasporti, sperando che non sia troppo impegnato nel rispondere ogni giorno alle legittime lamentele dei pendolari. Meditate gente, meditate…

Luigi Apicella

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